OSIMO – L’avvistamento ormai non occasionale di esemplari di lupo anche nel territorio di Osimo ha portato l’amministrazione comunale a coinvolgere il Parco del Conero nell’organizzazione di un evento formativo e informativo su questo predatore. Nella serata molto partecipata presso le Grotte del Cantinone di Osimo, sul “Il lupo del terzo millennio: parliamone per comprendere” lo studioso e divulgatore Ciro Manente dell’Associazione naturalista di tutela ambientale Popoli&Lupi ha illustrato le abitudini di vita e di caccia del lupo e soprattutto l’importanza di adottare comportamenti virtuosi per la sicurezza propria e dei propri animali da affezione e da cortile così che non diventino confidenti.
Nei saluti introduttivi il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni ha rimarcato «l’utilità di capire per comprendere, superando i preconcetti ed affidandosi ad attività formative da ogni punto di vista, con coloro che vantano una pluriennale esperienza di studio delle abitudini di un animale che è presente nel nostro territorio». La partecipazione alla serata sia di alcuni rappresentanti del mondo venatorio, animalista ed ambientalista ha animato il dibattito e il confronto. «Abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni che il lupo non attacca l’uomo e autoregola la presenza dei suoi simili nel territorio che presidia col suo branco andando a caccia di cinghiali, questo il pensiero del relatore che ha voluto condividere con i presenti».
L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Parco del Conero. Nel suo intervento Marco Zannini, direttore del Parco del Conero ha sottolineato l’impegno dell’Ente ad offrire un servizio di informazione scientifica anche nei territori che non ricadono all’interno dell’area protetta ma il loro territorio può influenzare la conservazione della biodiversità del Parco in un’ottica di continuità ecologica. La rete idrografica costituita dai fossi e torrenti e i sistemi vegetali come siepi e boschetti costituiscono quei corridoi ecologici all’interno delle quali si può ragionevolmente supporre che le varie specie di piante e di animali si possano “spostare” liberamente, sempre che non siano presenti elementi di occlusione.
«Per il lupo abbiamo già svolto altri incontri a Sirolo, Castelfidardo e nel quartiere Pinocchio di Ancona – ha detto – grazie alla partecipazione degli esperti, sono utili per fare cultura e, se da una parte ci consentono di riaffermare l’attenzione mai venuta meno da parte di questo Ente Parco sul rapporto uomo-natura, dall’altra, contribuiscono a proporre una corretta formazione e informazione ai cittadini che chiedono risposte».
«Gli animali come il lupo e il cinghiale sono in continuo movimento – ha spiegato Ciro Manente dell’associazione Popoli&Lupi – e percorrono anche grandi distanze ogni giorno entrando e uscendo dal territorio del Parco del Conero. L’osservazione anche delle ultime settimane ha confermato che vi è un nucleo famigliare di tre lupi (maschio e femmina alfa, e un’altra lupa non feconda) che vivono all’interno del Parco. I cuccioli nati la scorsa primavera sono morti e gli esemplari solitari che si avvistano sono lupi in dispersione, cioè cuccioli di questo nucleo famigliare che, ormai cresciuti, vengono scacciati dai genitori e che partono alla ricerca di un territorio libero nel quale creare un proprio branco».
Dinamiche e comportamenti presenti in tutti i branchi di lupi, anche quelli presenti nelle campagne osimane, questi, spinti dalla facilità di trovare cibo possono avvicinarsi alle case e per questo la raccomandazione è di tenere al riparo di notte gli animali da affezioni, dotarsi di recinti elettrificati o recinzioni alte almeno 1,5 metri per gli animali da cortile, non lasciare spazzatura o cibo per cani e gatti nei giardini accessibili, tenere i cani al guinzaglio percorrendo i sentieri e strade di campagna e, in caso di un incontro casuale con un lupo, evitare di avvicinarlo ma, al contrario, occorre scacciarlo con urla e gestualità pronunciata.