OSIMO – C’è stata grande partecipazione venerdì scorso (17 novembre) all’incontro organizzato dal Lions Club Osimo nella sede della Lega del filo d’oro per parlare di giovani e legalità. Il presidente del Lions club Nazzareno Donzelli era attorniato da diversi ospiti, tra cui Giovanna Lebboroni, procuratore della Repubblica al tribunale dei Minorenni di Ancona, il vice prefetto di Ancona Simona Calcagnini, Samuele Rossi, vice questore aggiunto della Polizia di Stato e comandante del Commissariato di Osimo, il maggiore Gianluca Giglio, comandante della Compagnia Carabinieri di Osimo, il sindaco Simone Pugnaloni e il governatore del Distretto Lions 108 Marco Candela.
Le parole di Donzelli
Donzelli ha detto: «Il Lions, e il Club di Osimo che presiedo, si prende cura dei bisogni della comunità, con tanti interventi e services significativi, tra quelli svolti e quelli programmati in quest’anno lionistico, con un’attenzione particolare ai fenomeni che impattano sui soggetti più deboli e fragili del nostro tessuto sociale. È questa la nostra mission, che ci porta a “servire” chi si trova in condizioni di difficoltà e sicuramente gli adolescenti e i giovani, che costituiscono nella nostra comunità la più importante risorsa per il futuro, presentano, nel quadro della loro crescita personale, umana e sociale e nel percorso della loro formazione, problematiche e condizioni di difficoltà cui la società e le agenzie educative, principalmente la scuola e la famiglia, dovrebbero prestare particolare e maggiore attenzione. Quelle che sono, poi, le naturali dinamiche della crescita adolescenziale e della maturazione giovanile, il processo di acquisizione dell’autonomia e della responsabilità individuale, della motivazione, della sicurezza personale e della capacità relazionale, hanno subito nel periodo pandemico, che fortunatamente oggi abbiamo alle spalle quanto meno nella sua fase acuta e devastante, contraccolpi a livello psicologico personale e a livello sociale. È aumentato in maniera diffusa, oltre al disorientamento valoriale di fronte a modelli culturali e sociali di riferimento non sempre positivi, il disagio psicologico dei giovani, è aumentata l’insicurezza e l’isolamento, la difficoltà di comunicazione interpersonale: tutti aspetti che hanno a loro volta incrementato i fenomeni già noti del bullismo, del cyberbullismo, dell’assunzione di alcol e droghe e dell’incremento di forme di dipendenza, dell’abuso dei social e dei videogame fino a comportamenti violenti individuali e di gruppo che si configurano come atti di criminalità minorile, di microdelinquenza, o di veri e propri reati».
La situazione in provincia
Di questa situazione sono consapevoli, oltre alle istituzioni, le agenzie educative che hanno in carico preadolescenti, adolescenti e giovani, soprattutto la famiglia: «Non sempre purtroppo presente e attiva nel suo fondamentale ruolo educativo, e la scuola, che è attenta alle situazioni di disagio che si presentano quotidianamente ma che purtroppo non sempre è in possesso di strumenti idonei ad intervenire efficacemente in ambito formativo e talvolta non è in grado di rimuovere le cause profonde delle problematiche personali e sociali dei soggetti in formazione. C’è da precisare e da individuare sempre, per non fare di ogni erba un fascio, le aree di diffusione territoriale dei fenomeni, che sono concentrati maggiormente nelle aree urbane e poco diffusi in ambiti periferici, ma credo non possiamo più illuderci che la nostra cosiddetta “provincia”, intesa come area periferica tranquilla, sia un’isola felice immune dall’influenza di queste dinamiche negative. Di questo quadro generale e specifico vorremmo avere, come educatori e soggetti attivi e responsabili impegnati nella nostra realtà sociale, consapevolezza e maggiore informazione, con l’intento positivo di poter prenderci cura di chi vive in maniera problematica la propria condizione adolescenziale e giovanile e di poter intervenire in positivo, come possibile, ognuno in base al proprio ruolo e alle rispettive responsabilità personali e sociali. E’ questo in sostanza lo scopo che si è posto il Lions Club di Osimo con l’importante iniziativa di questa sera nell’ambito dell’area tematica lionistica “Giovani”, a supporto di ogni iniziativa conoscitiva e operativa a loro beneficio».
Proprio sabato, 18 novembre, il Club ha organizzato un service, condiviso con gli operatori scolastici, per i giovani delle classi terminali dei licei e del tecnico di Osimo su un tema formativo fondamentale e sensibile come l’orientamento, e in particolare sul rapporto scuola – impresa con la partecipazione di Enrico Loccioni, imprenditore e formatore del territorio.