OSIMO – La crisi di maggioranza a Osimo sta aprendo a scenari insoliti anche per la giurisprudenza italiana. Nella seduta di Consiglio comunale di oggi (13 settembre) a Osimo all’appello del segretario Alessio Maria D’Angelo erano presenti solo 9 consiglieri, tutti della maggioranza (Simoncini, Olsaretti, Pesaresi, Magi, Calcaterra, Longo, Taddei, Damiano Pirani e il sindaco Francesco Pirani), assenti i quattro consiglieri latiniani del gruppo Liste civiche Su la Testa, mentre la minoranza è rimasta fuori dall’emiciclo, proprio per evidenziare ancora una volta, come il 22 agosto e mercoledì scorso, 11 settembre, che la maggioranza non ha i numeri per governare. La seduta però si è tenuta lo stesso. Un colpo di scena. Il segretario comunale ha spiegato: «Visto che il regolamento comunale non disciplina una seduta in seconda convocazione (quale quella odierna) e il Tuel non è stato aggiornato, è applicabile l’articolo 127 del regio decreto 148 del 1915 secondo cui le sedute in seconda convocazione sono valide con almeno 4 consiglieri», ha detto. Lo statuto e il regolamento comunale osimano non prevedono le seconda convocazione ma dato che l’ordine del giorno era lo stesso di mercoledì, hanno considerato tale la seduta di oggi. Il centrosinistra alla maggioranza medita il ricorso al tar.
Le surroghe
Il consigliere Mauro Calcaterra (FdI) ha chiesto di anticipare i voti delle surroghe. Il voto è stato concorde. Effettuate dunque le tre surroghe: al posto di Achille Ginnetti è entrato Lanfranco Migliozzi, al posto di Alberto Maria Alessandrini Fabiola Martini e Massimo Cingolani ha fatto posto a Francesco Sallustio. Poi altro colpo di scena. Il sindaco Francesco Pirani ha detto: «Dato che mancano 4 consiglieri di maggioranza e dobbiamo votare le linee programmatiche, chiedo la sospensione della seduta». Il voto dei 12 consiglieri (che comunque non costituiscono numero legale) ha dato l’ok votando favorevolmente.