OSIMO – È ancora in piedi dopo più di vent’anni il procedimento giudiziario per la costruzione del primo lotto dell’ospedale di San Sabino di Osimo, mai realizzato. Almeno sei anni fa il Comune era stato condannato al pagamento di più di 300mila euro riconosciuti come debito fuori bilancio, per cui è stato necessario effettuare una variazione a quello di previsione 2017-2019. La seconda sezione della Corte d’Appello di Ancona, ribaltando il verdetto di primo grado, aveva infatti condannato il Comune al risarcimento di circa 311mila euro a favore dell’Ati, associazione temporanea d’impresa Marinelli e Campanelli, nel 1998 titolare dell’appalto.
La nuova ordinanza
Con ordinanza del 10 luglio scorso però la Cassazione ha accolto in parte sia il ricorso principale che quello incidentale del Comune, compensando le spese e cassando la sentenza rinviata di nuovo alla Corte d’Appello. Oggi è il municipio quindi a incaricare l’avvocato Andrea Galvani per la riassunzione davanti alla stessa Corte d’Appello dorica sia per recuperare tutta la penale che per riattribuire le responsabilità, non più del Comune ma di Codelsa, responsabile del progetto, rea dell’errore procedurale.
Non solo: «Tenuto conto che nel frattempo la società Cos (sempre Ati) in liquidazione è fallita, occorre procedere all’insinuazione al passivo fallimentare al tribunale fallimentare di Perugia onde far valere anche in quella sede la pretesa creditoria del Comune in applicazione dei principi affermati dalla Cassazione», si legge da ultimo nella determina comunale da poco pubblicata per il conferimento dell’incarico al legale.