Ancona-Osimo

Osimo, polemica tra Pugnaloni e Latini sulla pulizia dei fossi

È scontro politico sul tema tra il presidente del Consiglio regionale e leader delle Liste civiche osimane Dino Latini e il sindaco Simone Pugnaloni

Il fosso di Campocavallo di Osimo
Il fosso di Campocavallo di Osimo

OSIMO – È polemica a Osimo sulla manutenzione dei fossi. «I fossi vanno puliti. Da più parti giungono proteste per la mancata pulizia da anni di alcuni canali di scolo e raccolta importanti del territorio di Osimo – dice il presidente del Consiglio regionale Dino Latini -. Fra questi sale l’indignazione dei residenti per la mancata pulizia del canale di raccolta che scende da Osimo fino a collegarsi con il fosso Lama di Campocavallo. È strapieno di erbacce e piante di ogni tipo che chiudono le portate delle acque e della vasca, costruita oltre 30 anni fa a seguito di un’alluvione. È necessario che il Comune intervenga per questa questione così come per mettere mano alla sistemazione e pulizia dei fossi che scendono dal Guazzatore fino alla zona San Giovanni. Sicuramente mettere una parte dei tre milioni di euro che l’amministrazione comunale ha da spendere per le opere di pulizia di fossi e canali non sarebbe una scelta sbagliata. Le Liste civiche segnalano questa carenza perché la difesa del territorio passa per interventi ripetuti di manutenzione idraulica».

La replica del sindaco

Polemica la risposta del sindaco Simone Pugnaloni: «Il candidato sindaco delle Liste civiche, quello vero, Dino Latini, da un po’ di giorni ha iniziato la sua campagna elettorale per le comunali di Osimo 2024. In questi giorni pensa ai fossi con un comunicato stampa nel quale chiede, giustamente, interventi veloci di manutenzione. Solo che sul territorio di Osimo per il 99 per cento dei casi la competenza per tenerli puliti in modo da non farli esondare è della Regione Marche e del Consorzio di Bonifica, ente che vive anche di risorse erogate dalla Regione. Visto che ad oggi Dino Latini è la seconda carica istituzionale della Regione Marche perché non si impegna a trovare metodi e risorse per far pulire all’ente regionale i corsi di acqua di Osimo in maniera più celere anziché inviare solleciti mezzo stampa? Penso ad esempio al torrente Aspio, che da anni ha le sponde erose e, dopo i temporali degli ultimi mesi, rischia di far franare via Soderini dove abbiamo dovuto imporre il senso unico alternato. Non è uno scaricabarile il mio. Perché per i fossi di competenza del Comune ci pensiamo noi senza le polemiche sterili fatte da Latini, che evidentemente non si è reso conto, o non è stato informato dai suoi, che da anni ormai investiamo a bilancio comunale tra i 50 ed i 100mila euro annui per ripulire ciò che ci compete, ovvero i tratti dei fossi all’interno dei centri abitati. I rischi maggiori per il nostro territorio restano comunque le esondazioni del fiume Musone e dell’Aspio, appunto, più che i fossi. Quando interverrà la Regione? In tanti me lo chiedono, aspettiamo da anni risposte concrete. Ho lanciato mesi fa un appello pubblico e scritto alla Regione per essere convocato e parlare delle questioni aperte su Osimo con chi governa la Regione e non con chi ricopre una carica meramente di rappresentanza come il presidente del consiglio regionale, ma nulla è cambiato. Peccato, resto sempre disponibile al di là delle appartenenze politiche perché riconosco senza difficoltà la serietà e la competenza di alcuni degli amministratori di centrodestra, penso ad esempio al commissario alla ricostruzione Guido Castelli o dello stesso governatore Acquaroli con il quale ho condiviso esperienze da socio di Astea quando era sindaco di Potenza Picena».

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