OSIMO –
L’accordo
«L’accordo ha una durata triennale con raggiungimento di obiettivi e sarà inoltre possibile trasformare l’intera somma in welfare – spiegano Angelo Paolucci, segretario Femca Cisl Marche e David Visani, segretario Generale Filctem Cgil Ancona -.
La storia
Era il 2021 quando la casa di moda francese Chanel, il famoso brand numero uno al mondo nel settore del lusso, ha rivolto l’attenzione su una delle più importanti aziende, la Paima appunto. Dalla sede milanese della nota casa di moda francese l’acquisizione del 70 per cento delle quote di Paima di proprietà della famiglia Marabini. Da quando è stata acquisita, la ditta osimana ha aumentato di un terzo il numero dei dipendenti con conseguenze importanti sull’organizzazione. Paima produce capi in maglieria per i più prestigiosi brand del lusso a livello mondiale e nasce nel 1963 su iniziativa di Italo Marabini e di sua moglie come piccolo laboratorio artigianale per la confezione di maglie. Nel corso degli anni la gestione è poi passata ai figli Paola, Alessandra e Alessandro che hanno ulteriormente sviluppato l’azienda, portandola ad un fatturato di 52 milioni di euro nel 2020. L’azienda è riconosciuta fra gli addetti del settore per un reparto tecnologico all’avanguardia che riesce a miscelare un approccio artigianale con le più evolute tecnologie produttive, garantendo un alto livello di Made in Italy, sempre più ricercato dai brand del lusso e dai loro consumatori. L’investimento di Chanel poggia su un rapporto più che ventennale fra le due realtà ed è motivata da interessi convergenti volti a tutelare la filiera del lusso, formare giovani in produzioni critiche ed affiancare la famiglia Marabini nello sviluppo futuro di Paima. L’investimento, come da strategia di Chanel, presuppone che Paima continui a sviluppare e produrre capi in maglieria per tutti i suoi clienti, senza nessuna concentrazione della produzione verso Chanel. Nell’operazione la famiglia Marabini è stata assistita da Marcap in qualità di advisor finanziario, con un team composto dall’amministratore delegato Agostino Baiocco e da Matteo Severini, e dagli avvocati Gianlorenzo Pangrazi e Fulvio Fati Pozzodivalle (partners dell’omonimo Studio legale associato) per quanto riguarda tutti gli aspetti legali e contrattuali.