Ancona-Osimo

Osimo, la rete di solidarietà Metacometa alla Casa Don Bosco

Qualche giorno fa i fondatori dell’associazione hanno visitato la Casa Don Bosco di Osimo che dal 2024 sarà anche  una struttura semiresidenziale per il diritto dei minori a non rimanere da soli

I fondatori di Metacometa, Salvo Adamo e Linda Castaldo (foto ufficio stampa)

OSIMO – Compie 25 anni la rete di solidarietà MetaCometa, nata per consentire ai più piccoli di crescere in un luogo sicuro. Qualche giorno fa i fondatori dell’associazione hanno visitato la Casa Don Bosco di Osimo che dal 2024 sarà anche  una struttura semiresidenziale per il diritto dei minori a non rimanere da soli.

Sono oltre 4 milioni i minori che in Italia vivono in situazioni di disagio sociale, educativo, economico. Sempre più urgente è la necessità di una rete d’intervento che restituisca a chi ne è privo, il diritto ad un’infanzia serena. A questo scopo è nata Metacometa, un’organizzazione nazionale per la difesa del diritto di bambini e ragazzi a crescere in un luogo sicuro.  Una grande e solida avventura  associativa che  offre sostegno alle famiglie, si avvale del contributo di educatori professionisti coinvolti in progetti di  formazione alla genitorialità,  anche per consentire a padri e madri di disporre di strumenti e competenze per affrontare al meglio la sfida di crescere i propri figli.  L’associazione  crede fermamente che ogni bambino abbia il diritto di  vivere all’interno di una famiglia che lo ami e lo protegga.  Quotidianamente, su tutto il territorio nazionale, aumenta l’impegno per realizzare questo obiettivo. Grazie all’instancabile attività di Salvo Adamo e Linda Castaldo, fondatori della rete nel 1998,  vi sono  famiglie affidatarie, case famiglie e comunità di tipo familiare che accolgono i giovani in tutta Italia. Sono oltre 100 le  famiglie affidatarie coinvolte,  in moltissime  regioni italiane, più di 1000 risultano  i ragazzi ospitati in appena 5 lustri. Proprio per festeggiare i primi venticinque anni dell’organizzazione,  il 2023 è stato costellato d’eventi. Una sorta di “Giro d’Italia per il diritto ad  un’infanzia felice” che ha raggiunto, nel corso dell’anno in via di conclusione, tutte  le sedi di Metacometa, con incontri che hanno visto la partecipazione dei maggiori protagonisti  della penisola nel campo del volontariato sociale, dell’innovazione  educativa, della giurisprudenza e dell’affido familiare,  delle scienze sociali. Un’esperienza unica di informazione e sensibilizzazione che subito dopo l’evento nazionale, di scena a Messina a metà dicembre, ha toccato  anche le Marche, dove qualche giorno fa i fondatori dell’associazione hanno incontrato gli  operatori della Casa Don Bosco, ad Osimo. 

«Qui nel territorio marchigiano-  ha spiegato Salvo Adamo, ideatore di un nuovo modello di  affido fondato sull’accoglienza di decine di minori non accompagnati  come figli propri, indirizzandoli nella crescita, negli studi e nel lavoro – sono nati progetti come  “Benvenuta Vita” spettacolo dei bambini cresciuti all’interno della famiglia di Metacometa  sul tema sulla possibilità di rinascere ogni volta che lo vogliamo davvero. Da qui ha avuto origine anche l’Our  Common Future grazie alla quale i ragazzi cresciuti dentro le famiglie fanno tesoro di quanto ricevuto e creano nuovi percorsi di integrazione, accoglienza  e futuro, spesso  salvando  dal disagio bambini e minori più fragili, con veri e propri itinerari di affido culturale, garantendo un riscatto e un inserimento sociale che passa per la scolarizzazione capace di colmare significativi e penalizzanti  gap. Metacometa– continua Salvo- è un vero e proprio movimento per la cultura dell’accoglienza, è un mettersi in cammino, come suggerisce lo spunto evangelico da cui trae il nome.  Il nostro modello operativo vuole mettere insieme competenze e motivazione. La famiglia affidataria è sempre supportata da operatori Metacometa  è all’interno di gruppi di  auto mutuo aiuto. Si tratta di un’esperienza impossibile da affrontare da soli,  che necessita di relazioni profonde di collaborazione con tutte le agenzie educative coinvolte.  Dal 2024, Casa Don Bosco diventerà anche una comunità semiresidenziale. Il nostro impegno è affinché il futuro di ognuno sia illuminato dalla luce delle stelle.  Nessuno può essere mai davvero solo sotto il cielo».

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