Ancona-Osimo

Osimo, soccorsa una dispersa mentre un’auto finisce nel fiume ma è solo un’esercitazione

L'hanno completata 20 volontari dopo 18 ore di corso teorico. È il nuovo percorso per diventare operatori di protezione civile della Croce Rossa, i cosiddetti Opem

La maxi esercitazione della Croce rossa di Osimo
La maxi esercitazione della Croce rossa di Osimo

OSIMO – Volontari e volontarie della Croce rossa di Osimo, suddivisi in cinque squadre, si sono trovati davanti quattro diversi scenari che hanno dovuto affrontare proprio come se si trovassero in una vera emergenza. E’ stata una maxi esercitazione da parte di 20 volontari che hanno completato, svolgendo un’esercitazione pratica, dopo 18 ore di corso teorico, il nuovo percorso per diventare operatori di protezione civile della Croce Rossa, i cosiddetti Opem. Una squadra è rimasta operativa nella Sol, la sala operativa locale mobile, allestita all’interno della tenda pneumatica, montata per l’occasione, mentre le altre hanno affrontato le prove.

Gli scenari

Una prima scena ha simulato la ricerca di una persona dispersa, con la richiesta di supporto dell’unità cinofila e dell’ambulanza. Nel secondo scenario è stato simulato un incidente d’auto con un mezzo finito nel fiume: i volontari hanno dovuto approcciarsi correttamente alla scena, chiedendo anche l’intervento di una squadra Opsa, ossia di operatori per il soccorso in acqua.

Il terzo scenario simulato ha invece permesso ai nuovi Opem di affrontare l’imminenza di una frana che minacciava una casa: l’equipaggio ha dovuto fare un sopralluogo nell’abitazione, valutando le risorse da richiedere e intervenendo in soccorso alla famiglia con una persona anziana che risultava mancante all’appello dopo l’evacuazione.

Nell’ultimo scenario la squadra denominata Delta ha dovuto affrontare la simulazione di una situazione d’emergenza che coinvolgeva un disabile: due persone, di cui una non deambulante, erano rimaste bloccate in una zona vicina agli argini del fiume a causa della rottura della carrozzina. Proprio quest’ultima scena ha permesso ai volontari di cimentarsi con l’utilizzo della Joelette, una carrozzina monoruota da fuoristrada in dotazione al Centro visite del Parco del Conero utile non solo per permettere a chi ha ridotta mobilità di fruire dei sentieri del Parco ma anche per attività di recupero di persone impossibilitate a camminare.

La collaborazione tra la Cri Osimo e l’Ente Parco, frutto di una convenzione sottoscritta negli anni scorsi, va avanti proficuamente da anni: all’esercitazione hanno preso parte il presidente del Parco del Conero, Luigi Conte e Filippo Invernizzi, responsabile dell’Ufficio Cultura dell’Ente parco che ha illustrato le modalità di montaggio e smontaggio del mezzo e di conduzione in sicurezza.

Presenti all’iniziativa anche alcuni rappresentanti dell’Università Politecnica delle Marche. Il professor Fausto Marincioni, insieme con la dottoressa ricercatrice Eleonora Giorgi, l’assegnista di ricerca Noemi Marchetti e lo studente Marco Presti hanno partecipato come osservatori all’esercitazione nell’ambito del progetto di ricerca “Refocusing”, avviato con il Comune di Osimo per creare una comunità resiliente ai rischi idrogeologici e per promuovere l’adattamento delle comunità ai cambiamenti climatici attraverso una strategia di comunicazione del rischio.

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