ANCONA – Un letto fluidizzato per il trattamento post-operatorio. È questa la preziosissima donazione fatta alla Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche grazie alla generosità della famiglia di Alfonso Tavassi. La donazione è stata presentata nella mattinata del 21 luglio presso l’aula T del Polo Murri della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche.
Con la famiglia Tavassi erano presenti il Prof. Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, il Prof. Giovanni Di Benedetto, direttore della Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, il Dott. Michele Caporossi, direttore Generale Azienda Ospedali Riuniti, il Prof. Marcello D’Errico, Preside Facoltà di Medicina e Chirurgia UNIVPM, il Prof. Alessandro Scalise, responsabile SOS “Ferite Difficili e Chirurgia Rigenerativa” e Marisa Carnevali, Fondazione Ospedali Riuniti Ancona.
La donazione, avvenuta tramite la Fondazione Ospedali Riuniti, vuole esprime il ringraziamento e la profonda gratitudine della famiglia per le cure ricevute presso la struttura dal figlio Alfonso. Il 19enne mieloleso a causa di un incidente stradale, è stato ricoverato presso la Clinica e operato dal Prof. Alessandro Scalise e dalla équipe della Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva di Ancona, diretta dal Prof. Giovanni Di Benedetto, il 28 gennaio 2020. L’intervento era particolarmente complesso ed è perfettamente riuscito. Dopo questa esperienza Francesco Tavassi e Cira De Rosa, attraverso la loro Azienda, pur in presenza di questa grave crisi economica e finanziaria, hanno deciso di destinare la somma di Euro 50.000,00 alla Fondazione Ospedali Riuniti Torrette di Ancona per l’acquisto di un ulteriore nuovo letto specializzato.
Il letto fluidizzante è uno strumento altamente tecnologico particolarmente necessario alla assistenza post-operatoria di chi subisce interventi come quello ricevuto da Alfonso Tavassi perché permette di trattare pazienti mielolesi portatori di lesione da pressione. Grazie a questa donazione diventerà quindi possibile permettere un notevole aumento del turn over degli stessi ed al contempo l’utilizzo più esteso di questa tecnologia. La Clinica ora avrà due letti con questa tecnologia innovativa e si potranno trattare anche pazienti con ustioni di media gravità, gestire i grandi obesi e pazienti in generale che debbano sostenere periodi post-operatori particolarmente delicati in rapporto al carico sui tessuti.
Per capire l’impatto e quanto sia importante questa nuova dotazione resa possibile dalla famiglia Tavassi basti pensare che questa nuova tecnologia attualmente in Italia è presente solo in 14 centri di chirurgia plastica, centri ustione o Centri Ferite Difficili e solo in 4 sono presenti due o più letti. Con l’adozione di questa ulteriore innovazione i pazienti potrebbero tornare a sedersi o appoggiare le zone trattate con lembi, innesti, materiali come i sostituti dermici dopo solo 40 giorni.
«L’impegno e la solidarietà di singole persone e delle imprese, per offrire strumentazioni nuove ad una struttura sanitaria – ha riferito il Rettore Prof. Gian Luca Gregori – assumono un grande valore soprattutto oggi in cui la complessa situazione economica ha reso più evidenti le disuguaglianze. La donazione della famiglia Tavassi mostra non solo un sentimento di gratitudine ma anche il proprio impegno sociale affinché assistenza e cura possano essere più agevoli e forniti ad un numero maggiore di pazienti. Accanto alla solidarietà l’Università non farà mancare la ricerca, uno strumento fondamentale per offrire ai pazienti soluzioni terapeutiche sempre più innovative».
«La donazione di questo importante presidio sanitario di ultima generazione, ad opera della Famiglia di Alfonso Tavassi, ci permette di poter trattare in maniera ancora più efficace, nel periodo post-operatorio, pazienti affetti da para- o tetra-plegia, causa nel lungo periodo di ulcere da pressione – afferma il Prof. Giovanni Di Benedetto Direttore della Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – La generosità della Famiglia Tavassi, che ringrazio nuovamente per la disponibilità e l’estrema sensibilità dimostrata, ha, fra l’altro, posto le basi per avere un secondo letto a tecnologia fluidizzata, il che permetterà di poter trattare in contemporanea due pazienti, raddoppiando il turnover degli stessi. Il Centro di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva di Ancona, da me diretto, risulta essere, dunque, la prima struttura sanitaria in Italia ad avere due letti a tecnologia fluidizzata, del tipo Pearls della ditta Hill-Rom, leader mondiale nella produzione di tali presidi».
«Il magnifico gesto di solidarietà della Famiglia Tavassi offre a noi – afferma il Dott. Michele Caporossi Direttore Generale Azienda Ospedali Riuniti – oltre al beneficio tangibile che ne avranno i pazienti, l’opportunità di presentare all’estero il grande sviluppo di competenze, di qualità, di efficacia pratica che il Prof. Di Benedetto e la sua équipe hanno saputo conferire alla Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva. Uno sviluppo che passa attraverso una riscrittura dinamica dei percorsi diagnostici e terapeutici dei pazienti che ci ha già condotto ad ottenere e confermare la certificazione di qualità ISO 9000, vision 2015, per l’intera Azienda Ospedaliero Universitaria».
Il Prof. Marcello D’Errico, Preside Facoltà di Medicina UNIVPM, emozionato per questa iniziativa, ringraziando la famiglia Tavassi ha affermato: «Dobbiamo essere particolarmente orgogliosi di vivere in questo Paese dove convivono volontariato, Fondazioni e un servizio sanitario nazionale tra i migliori al mondo, testimoniato dai colleghi della Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva che ringrazio».
Quella della famiglia Tavassi, tramite le loro società capogruppo, non è una iniziativa isolata, ma il tassello di un percorso che il gruppo societario sta sviluppando in modo continuativo, in sinergia con le istituzioni.
«La promozione del diritto alla salute sia impegno prioritario della Responsabilità Sociale delle imprese. Infatti – ha riferito Francesco Tavassi, padre di Alfonso e presidente di Temi SpA – abbiamo risposto con convinzione all’appello delle istituzioni a mettere a disposizione i nostri stabilimenti come possibili hub vaccinali per le nostre comunità aziendali e per quelle che abitano i territori sui quali le nostre attività insistono. – E osserva ancora – Il frangente pandemico ci ha ricordato il valore assoluto della ricerca e dello sviluppo delle tecnologie medicali, da patrocinare nell’ambito Sanità Pubblica, perché l’accesso al livello più avanzato delle cure sia garantito a tutti».