ANCONA – Non riusciva a respirare con il naso né ad alimentarsi, per questo una neonata di appena 18 giorni è stata operata all’ospedale Salesi di Ancona tramite una tecnica innovativa di chirurgia mini invasiva endoscopica video assistita, eseguita per la prima volta sul territorio regionale.
La piccola affetta da una rara anomalia alle fosse nasali, otturate da una membrana, subito dopo il parto aveva avuto una crisi respiratoria acuta in seguito alla quale era stata ricoverata nella Terapia Intensiva Neonatale del Salesi dove è nata il 3 gennaio. La rara anomalia infatti, può essere anche letale e richiede un trattamento chirurgico in tempi rapidi.
Ad eseguire l’intervento (il 21 gennaio scorso), che le ha restituito la piena capacità respiratoria e quindi anche la possibilità di alimentarsi, è stato il primario di Otorinolaringoiatria degli Ospedali Riuniti di Ancona Massimo Balbi, arrivato a Torrette oltre un anno fa dall’Ospedale Maggiore di Bologna. La neonata è stata estubata ieri (23 gennaio) e ora respira finalmente in maniera autonoma, anche se resta ricoverata in Terapia Intensiva Neonatale.
Grazie alla tecnica endoscopica, «interventi di questo tipo, che prima richiedevano di rivolgersi a centri specializzati fuori regione, ora possono essere eseguiti ad Ancona», spiega Balbi.
In sostanza il primario è riuscito, tramite microstrumenti, a liberare le fosse nasali sotto il continuo monitoraggio di una telecamera ad alta definizione, evitando in questo modo qualunque taglio esterno. Non sono stati impiegati neanche i tamponi nasali, come da prassi anche nel caso di interventi eseguiti su adulti.
Questa tipologia di intervento, eseguita per la prima volta nelle Marche, ha azzerato le complicanze post operatorie e ridotto i giorni di degenza, consentendo quindi anche un risparmio cospicuo in termini di risorse economiche. Una paziente che, come spiega Balbi, «sarebbe stato impossibile e soprattutto pericoloso operare al di fuori di una struttura dedicata e con l’indispensabile ausilio del personale anestesiologico che al Salesi è di eccellente livello».
«L’intervento rappresenta un grosso passo avanti nella chirurgia di queste patologie deformative che possono essere trattate solo in centri altamente specializzati», evidenzia Ascanio Martino, primario del Dipartimento Materno e Infantile del Salesi, dove la bambina è nata ed è stata operata.
«Gli interventi fetali sono la nuova frontiera della medicina verso la quale intendiamo orientare il Salesi – commenta il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi -, un tema che sarà il filone principe del piano strategico aziendale». L’obiettivo, spiega Caporossi, è quello di «rilanciare il Salesi sviluppando e potenziando specialità pediatriche come l’otorinolaringoiatria, l’oculistica e l’ortopedia che erano rimaste appendici dell’ospedale regionale» e che nella nuova struttura pediatrica che sorgerà a Torrette troveranno la loro piena identità «insieme alle altre specialità che rappresentano delle eccellenze come l’oncoematologia e la chirurgia pediatrica». «Lo sforzo, risorse permettendo, sarà quello teso a un rafforzamento di tutte le specialità incluse la radiologia e la diagnostica interventistica. Chiaro è che occorre l’ok del Ministero della Salute che ha già finanziato il pediatrico specializzato, che sarà punto di riferimento del medio Adriatico».