ANCONA- «La questione è già all’attenzione della direzione medica e nei prossimi giorni incontreremo gli operatori per dare una risposta». È questa la replica del Direttore Generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi, interpellato sulla questione del sovraffollamento in cui versa l’Unità Operativa di Psichiatria degli Ospedali Riuniti di Ancona.
La situazione era stata denunciata, nella giornata di ieri (3 gennaio), dal sindacato degli infermieri, il NurSind di Ancona, attraverso una nota (leggi l’articolo) diramata alla Direzione Aziendale degli Ospedali Riuniti, alla Regione, al Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro e all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona, nella quale venivano chiesti interventi urgenti per risolvere le eccedenze nelle richieste di trattamento rispetto ai posti letto.
Nella Unità Operativa della Clinica Psichiatrica, come aveva dichiarato il comunicato del NurSind, «da troppo tempo, i pazienti ricoverati eccedono costantemente il numero delle 20 degenze autorizzate per questo reparto. In pratica si ha stabilmente una media di 24 pazienti con problemi psichiatrici acuti ricoverati, fino ad avere ormai di frequente anche un massimo di 27 pazienti. Un sovraffollamento», come aveva puntualizzato la nota, che espone “i pazienti e gli operatori sanitari, in primis gli infermieri che li assistono h24, a molteplici pericoli».
Un benessere, quello dei pazienti psichiatrici, che è legato a molteplici fattori, e dove la promozione della salute passa anche attraverso la necessità di un ambiente tranquillo e confortevole, con «spazi e assistenza adeguate anche per soccorrerli in caso di emergenza», come aveva sottolineato il sindacato degli infermieri dorici, secondo il quale «i letti aggiuntivi nelle camere diminuiscono gli spazi vivibili e d’intervento, i servizi igienici sono insufficienti, il microclima diviene spesso insalubre, inoltre, non sono disponibili le unità testa-letto con i dispositivi per affrontare una emergenza clinica (non vi sono gli attacchi per l’Ossigeno-terapia, l’aspirazione e le necessarie prese elettriche per utilizzare monitor, pompe infusive, defibrillatori, ecc.)».
Gli operatori avevano denunciato anche un aumento degli episodi di aggressione e violenza tra i pazienti e verso i sanitari, oltre ad un incremento dello stress lavoro correlato per i dipendenti della Psichiatria.
Un bisogno di salute, quello dei pazienti psichiatrici, che viene accolto con la presa in carico da parte dell’Ospedale di Torrette, come ha evidenziato Caporossi, ma anche una «grande attenzione al disagio degli operatori. Siamo sensibili ai problemi degli operatori così come a quelli dei pazienti», ha precisato.
Una situazione collegata a diversi problemi, come ha sottolineato il Direttore Generale, «tuttavia l’Ospedale ha il dovere di rispondere a tutte le richieste, sia dei pazienti che degli operatori, ma ci vuole buona volontà da parte di tutti per affrontare la questione».
L’unità operativa di Psichiatria, richiede, infatti un impegno particolare, come ha sottolineato il Direttore Generale: «non è un reparto come gli altri, ci sono questioni di sicurezza che riguardano sia i pazienti che gli operatori».