ANCONA – La “Sacra Conversazione” (Pala Gozzi) di Tiziano è tornata nella Pinacoteca civica “Francesco Podesti”, dopo essere stata esposta per oltre un mese a Milano, nella sede di Palazzo Marino, dove è stata ammirata da quasi 100mila visitatori (98.692). Per il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino, quest’anno Milano ha infatti scelto la Pala Gozzi, opera giovanile del pittore. Dal 5 dicembre al 14 gennaio, il capolavoro dell’arte italiana è stato ammirato gratuitamente da tantissimi milanesi e turisti. I picchi di maggiore affluenza sono stati registrati il 4 gennaio e il 26 dicembre raggiungendo rispettivamente i 3.642 e i 3.135 visitatori in un giorno, con lunghe file di pubblico all’esterno del palazzo comunale milanese.
«L’operazione di prestito della Pala – dichiara Paolo Marasca, assessore alla Cultura – ha una valenza culturale. Non essendo Ancona un centro partecipe del grande circuito museale ed espositivo nazionale e internazionale, la Pala, nel corso dei decenni, non ha avuto la giusta valorizzazione e molti storici dell’arte e curatori non avevano avuto l’occasione di incontrarla dal vivo. Oggi, dopo il successo a Milano, la Pala torna a rivestire, anche per gli addetti ai lavori, il suo ruolo fondamentale nel percorso artistico di Tiziano, che la realizzò nel periodo di massimo splendore della sua prima fase, all’indomani dell’Assunzione della Vergine di Santa Maria dei Frari. Questo fatto puramente culturale e storico-artistico dà prestigio alla Pinacoteca civica che ospita due meravigliose opere del Tiziano (Pala Gozzi e La Crocefissione)».
La grande pala d’altare (olio su tavola, 312 x 215 cm) dipinta nel 1520 dall’allora trentenne Tiziano per il mercante di Dubrovnik Alvise Gozzi, e destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona, rappresenta un momento fondamentale nell’iter pittorico di Tiziano. È infatti il primo dipinto firmato e datato di Tiziano che si conosca: in un cartiglio centrale in basso si legge infatti ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT. La tavola inoltre è una tappa decisiva nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione che era stata intuita da Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata da Tiziano con uno spirito aperto alla natura.
Per l’assessore, l’esposizione dell’opera a Milano è stata anche «un’operazione di marketing turistico. Ancona negli ultimi anni sta vivendo una metamorfosi in chiave turistica e sta cercando di proporsi come città attraente, con un patrimonio di assoluta eccellenza e un sistema di spettacolo e museale di prim’ordine. A Milano siamo andati con materiale video e materiale stampato sull’offerta culturale e turistica della città e dei suoi musei, mettendo in mostra quella parte di Ancona che, spesso, noi anconetani tendiamo a sottovalutare. Portare Tiziano a Milano ha significato posizionare la Pinacoteca nel quadro nazionale, e ha concluso un percorso iniziato con la sua riapertura (nel 2016) e con Caravaggio, proseguito con le due opere del Tiziano a confronto (Pala Gozzi e La Crocefissione) e l’accordo con MSC e chiuso, almeno in questa prima fase, con Palazzo Marino. Appuntamenti che hanno restituito alla Pinacoteca un ruolo da protagonista».
Tra le novità del 2018, il probabile ritorno ad Ancona della grande Pala di Siciolante da Sermoneta, che da 200 anni si trova in Lombardia. «A febbraio sarò a Milano per concludere gli accordi – continua Marasca – e la grande Pala potrebbe tornare nel capoluogo dorico, anche grazie a un nuovo ruolo che la città ha dimostrato di poter rivestire». Alla Mole Vanviteliana che, ospita un deposito di opere danneggiate dal sisma provenienti dalle zone colpite dal terremoto, quest’anno «sarà allestita una mostra contemporanea legata al tema del terremoto, in cui saranno incluse anche alcune opere custodite nel deposito». Inoltre la Pala Gozzi potrebbe godere di una nuova illuminazione. A Milano l’opera è stata ulteriormente valorizzata grazie all’impianto illuminotecnico a cura dell’architetto Francesco Murano, che ha utilizzato la tecnica della luce miscelata, ottenuta componendo luci calde e fredde. L’intenzione dell’assessore è «migliorare l’illuminazione del dipinto, tornato nella Pinacoteca di Ancona».
La mostra è stata curata da Stefano Zuffi e patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente. L’iniziativa è stata coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Città di Ancona – Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”, in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita.