OSIMO – È arrivata la firma per la ristrutturazione di palazzo Campana a Osimo grazie ai fondi post sisma 2016. Nei giorni scorsi la presidente dell’istituto per l’istruzione permanente Gilberta Giacchetti ha apposto la sigla al contratto per il recupero di quelle parti della struttura danneggiate ed inagibili, recupero che dovrebbe poter partire nel giro di un mese circa. Il contratto con la ditta Costruzioni Ingegner Penzi spa è già stato avviato all’Ufficio regionale della Ricostruzione. La cifra, come importo di gara, era di 5 milioni e 351mila euro sulla quale è stato previsto un ribasso del 22,17 per cento che porta la cifra finale a 4 milioni e 244mila euro.
«Possiamo restituire finalmente alla città e al territorio Palazzo Campana che rappresenta un valore aggiunto di Osimo. Siamo davvero orgogliosi che un simile patrimonio tra circa un paio di anni possa tornare a splendere dopo i danni causati dal sisma. Siamo altrettanto orgogliosi della velocità dell’iter amministrativo concluso in tempi relativamente brevi, consentendoci di avviare le procedure con tempistiche adeguate», commenta la presidente.
Il recupero di palazzo Campana
L’istituto e il palazzo potranno tornare ad essere quindi interamente visitabili e attivi in tutte le loro funzioni, con il recupero definitivo dell’ala ovest sede della biblioteca comunale e complessivamente dei tre piani dell’edificio, in particolare il terzo, attualmente chiuso al pubblico. Piano che dovrebbe essere destinato, in considerazione delle pregiate sale esistenti, a mostre e ad altre attività dell’Istituto, restituendo così il Piano Nobile, il secondo, alla Pinacoteca con la storia della famiglia Campana e presumibilmente allo spazio immersivo dedicato alla visualizzazione tecnologica delle Grotte poste al di sotto del Palazzo.
Tra i recuperi eccellenti anche la Biblioteca storica dell’Istituto anch’essa danneggiata dal sisma del 2016 e ora anch’essa non fruibile dal pubblico: un autentico scrigno la cui collezione conta oggi circa 16mila volumi ed è costituita in massima parte da libri antichi, tra cui si segnalano 155 manoscritti, diversi dei quali miniati, 20 edizioni incunabole e gli atlanti geografici di Gerard Mercator e Joan Blaeu. Un patrimonio culturale che rischiava di essere ancora a lungo inutilizzabile a causa del sisma che ferì drammaticamente il centro Italia e soprattutto le Marche.