ANCONA- Per le associazioni sportive, complice anche la situazione Covid, l’utilizzo delle palestre scolastiche non è più quello di un tempo. Al di là delle disponibilità e dei costi, molti si trovano a dover fronteggiare situazioni anomale come le mancate concessioni o una manutenzione ulteriore.
«E’ come nella maggior parte dei casi correlato al livello di serietà, professionalità e organizzazione la possibilità di beneficiare di un bene pubblico, specialmente nel caso di un uso promiscuo così delicato tra associati di una ASD e studenti di una scuola – spiega David Francescangeli, presidente del Cus Ancona– parlando come Presidente di una ASD riconosco la responsabilità che un Dirigente Scolastico si assume nel concedere un uso esterno della propria palestra, d’altro canto va riconosciuta la pari responsabilità che si assume l’utilizzatore esterno che deve far fronte, oltre alle già complesse gestioni interne dovute al contesto sanitario, alle operazioni necessarie alla sanificazione all’inizio dell’attività e la sanificazione al termine dell’attività, per riconsegnarla giustamente agli studenti pulita e sanificata».
Quanto alle spese Francescangeli fornisce una panoramica molto interessante: «Nel contesto dell’emergenza sanitaria, le spese correlate al Covid-19 per praticare l’attività sportiva in sicurezza nel rispetto dei protocolli Federali le conosceremo in modo esaustivo a consuntivo della stagione sportiva. Prevedo cifre molto importanti. Nel caso delle palestre scolastiche possiamo valutare per un uso giornaliero dell’impianto, un costo medio supplementare di almeno 30€ per le due sanificazioni che corrisponde ad una spesa non ordinaria mensile di circa 600€ al mese per ciascuna palestra utilizzata. Non è poco se consideriamo anche che le palestre scolastiche hanno una tariffa oraria d’uso. Noi ci impegniamo al massimo adottando tutte le misure richieste per il contenimento del contagio. Inoltre facciamo proselitismo ai nostri tesserati perchè mantengano comportamenti virtuosi e rispettosi delle regole fuori dai nostri impianti. Ricordo che rispettare le regole non è una privazione della nostra libertà, ma il rispetto di quella degli altri».
Secondo Corrado Albanelli del Cab Stamura: «E’ più difficile utilizzare una palestra scolastica ma credo che quando si debbano intersecare più attività la priorità resta sempre la salute dei nostri ragazzi. Le difficoltà devono essere gestite e affrontate per creare le migliori condizioni di sicurezza per tutti. Naturalmente ci sono delle spese ulteriori da sostenere che come società con grande difficoltà abbiamo deciso di non caricare sulla quota associativa visto il momento di grande difficoltà economica che stiamo vivendo. Auspico di riuscire a tenere il più possibile i nostri tesserati in palestra per permettere di far fare attività sportiva e quindi creare una bella possibilità di vita e di crescita».
Anche Giuliano Manna, presidente dell’ASD Pietralacroce, ha espresso il suo punto di vista: «In passato le scuole vennero sensibilizzate a mettere a disposizione gli spazi. Oggi naturalmente i problemi sono maggiori, sanificazioni ma non solo, per semplificare il concetto. Un aspetto su cui pochi riflettono è quello dei custodi. Prima la loro mansione era di mera sorveglianza, oggi sono chiamati a operare per rispettare le disposizioni anti-Coronavirus. E’ un costo maggiore per le società».