Non ci saranno eletti marchigiani nel prossimo Consiglio di Amministrazione della Lega Volley Femminile. Dopo le dimissioni del presidente uscente Mauro Fabris pronto a ricandidarsi, è lunedì 8 giugno il giorno nel quale le società di serie A1 e serie A2 voteranno per darsi un nuovo governo in un momento in cui c’è bisogno di scelte saggie e concrete per dare un futuro al vertice di questo sport afflitto dalle difficoltà di tornare in palestra e per la penuria di sponsor.
L’antagonista di Fabris è Roberto Ghiretti, una vecchia conoscenza degli appassionati della pallavolo. È stato amministratore delegato della Santal Parma Volley e poi della Maxicono Parma Volley dal 1982 al 1989, erano gli anni di Zorzi e Giani contro la Modena di Bracci e Cantagalli e quando in serie A c’era la Falconara di Marco Paolini. Quindi Ghiretti è stato direttore generale della Lega Volley Maschile dal 1990 al 2000 e dal 2002 al 2004 è stato presidente del Comitato organizzatore del World Club Championship.
Difficile individuare un favorito perché Fabris ha dalla sua l’appoggio di alcune società di vertice in serie A1 (non tutte) e ha dato fiducia alle ragioni della Volalto Caserta quando, a stagione in corso, sembrava che la squadra dovesse lasciare anzitempo il campionato. Ghiretti è uomo esperto, stimato e capace già di presentare un programma che punta al rilancio della pallavolo femminile anche attraverso la comunicazione e il marketing.
Le Marche stanno a guardare perché tra i candidati al ruolo di consigliere, 3 in quota serie A1 e 2 in quota serie A2 non ci saranno rappresentanti di società marchigiane.
E non perché in casa della Cbf Balducci Lardini Macerata si stia ancora sfogliando la margherita tra serie regina e serie cadetta e né perché la ratifica dell’ammissione della Megabox Vallefoglia che sale per la prima volta in serie A2 dopo aver acquisito il titolo dalla società campana di Baronissi passerà proprio per il consiglio della nuova Lega Volley anche se è una mera questione formale.
Sul versante filottrano-maceratese sembra che intendano votare per il rinnovamento targato Ghirelli.
Chiunque vinca si troverà a dover dirimere parecchie questioni spinose a partire dal post covid che condiziona allenamenti, accessi del pubblico al palazzetto, problemi di budget che si sommano a quelle storiche e irrisolte come la tutela delle atlete di fronte alle società inadempienti, il potere sempre dirompente dei procuratori, il gap crescente tra i club più ricchi e i più poveri, il numero delle straniere, le retrocessioni, i calendari compressi con le Coppe e le esigenze delle Nazionali in una stagione che porterà (speriamo sia la volta buona) ai Giochi Olimpici di Tokyo dove riscattare l’ottavo posto di Rio de Janeiro.