ANCONA – Via il commissario, Maurizio Piazzini, dal Parco del Conero e dentro i quattro comuni (Ancona, Camerano, Sirolo e Numana), le associazioni ambientaliste, le associazioni degli albergatori e un rappresentante della Regione. È infatti passata con 22 voti favorevoli la pdl 223/18 volta a restituire piena operatività all’ente.
Esprime soddisfazione l’assessore regionale Moreno Pieroni, dal momento che con la nuova pdl «per la prima volta tutti e quattro i comuni non litigheranno più per avere un rappresentante». L’assessore regionale ricorda infatti che la legge precedente prevedeva soltanto due rappresentanti su quattro e questo dava origine a «polemiche, discussioni e battaglie politiche. Oggi tutti e quattro i comuni sono rappresentati». «Un bel messaggio – sottolinea Pieroni – quello della Regione, della maggioranza e del presidente Ceriscioli verso questi comuni, per far ripartire una bellezza paesaggistica, ambientalistica e culturale come il Parco del Conero». Continua: «Questo mi impegna e ci impegna ancora di più – ha detto – a creare le condizioni per far partire le procedure per turismo, cultura e ambiente per far diventare il Parco del Conero Patrimonio Mondiale dell’Unesco».
«Una risposta forte anche per tutti gli abitanti del Conero», ha sottolineato, con l’obiettivo che «chi gestirà l’ente terrà in conto anche le giuste istanze dei singoli cittadini».
La pdl ha incassato il voto contrario del gruppo dei consiglieri 5Stelle, Maggi, Pergolesi, Giorgini e Fabbri e del consigliere del Gruppo Misto Sandro Bisonni. Una norma, che secondo il pentastellato Peppe Giorgini non pone al centro né i cittadini, né la tutela ambientale.
«Il parco è di tutti, non è di Ancona, Camerano, Sirolo e Numana – evidenzia Giorgini -. È un bene da difendere e valorizzare, da Pesaro ad Ascoli Piceno. Un’eccellenza della nostra regione, che non può finire in mano alla politica. Attribuire la maggioranza nel consiglio direttivo ai sindaci è profondamente sbagliato, a mio parere, perché avranno un potere eccessivo. Sovraordinato, ad esempio, ai piani regolatori».
I 5Selle avevano presentato un loro emendamento per inserire nel consiglio direttivo dell’Ente Parco anche un rappresentante designato dalle associazioni di categoria del settore turistico e un delegato indicato dall’Università Politecnica delle Marche, ma la proposta è stata bocciata in aula. L’obiettivo era quello di «evitare la concentrazione di potere nelle mani dei Comuni», come spiega Giorgini. «Si stanno snaturando le aree protette per favorire gli interessi della maggioranza – gli fa eco il capogruppo Gianni Maggi -. Stiamo consegnando il parco del Conero ai sindaci, che ovviamente sono mossi da interessi ed esigenze differenti, pur legittimi. Non c’è sfiducia nei confronti degli amministratori, tutt’altro. A nostro parere sarebbe stato più opportuno dare pari dignità a tutti. Questa PdL è da respingere, sia dal punto di vista politico che ambientale».
E proprio l’eccessivo accentramento di potere nelle mani dei comuni è uno dei punti fondamentali che hanno spinto il consigliere Sandro Bisonni a votare contro la pdl: «la proposta originale, ovvero quella votata all’unanimità manteneva un equilibrio maggiore all’interno del Parco – commenta – così è troppo sbilanciata a favore dei comuni che potranno di fatto anche eleggere il presidente». Il rischio secondo il consigliere del Gruppo Misto è che «le logiche gestionali siano più urbanistiche che ambientali».
Bisonni stigmatizza infine la polemica dei 5Stelle «che in commissione su questa proposta si erano astenuti e poi sono venuti in aula a strapparsi i capelli e a dire che bisognava appoggiare le mie posizioni. Troppo tardi perché i giochi si decidono in commissione».
Approvato invece in aula l’emendamento del consigliere di Art.1-Mdp Gianluca Busilacchi che prevede la presenza nel Consiglio direttivo anche di un componente designato dall’Università Politecnica delle Marche, oltre che di un rappresentante della Regione, uno per ciascuno dei Comuni ricadenti nell’area del parco (Ancona, Sirolo, Numana e Camerano), uno designato dalle associazioni ambientaliste, uno dalle associazioni agricole, uno da quelle turistiche. Nonostante la soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che ha modificato di fatto «la costituzione del consiglio direttivo e la proposta di legge originaria migliorandola» e garantendo una rappresentanza plurale, Busilacchi ricorda che «si tratta di una legge tampone in attesa di un riordino più complessivo del sistema delle aree protette delle Marche». Un tema sul quale il consigliere ha già avanzato una proposta di legge per il riordino complessivo che prevede «un unico ente gestore di tutti i parchi delle Marche», utile secondo Busilacchi «sia per efficientare gli aspetti amministrativi sia per centralizzare marketing e capacità di attrattività turistica delle aree protette».
Bene per il consigliere che «istituzioni pubbliche come la Regione, che danno la maggioranza delle risorse alle attività del Parco possano avere una voce preponderante, però ci tengo che anche queste altre categorie siano state rappresentante e soprattutto che emerga la linea della Regione, da sempre molto attenta all’ambiente».
«Non mi fido completamente della piena sensibilità ambientale di alcune amministrazioni dei comuni che sono nel Parco – conclude il consigliere – basti pensare al fatto che il comune di Sirolo da sempre ha visto di mal’occhio, se non osteggiato, la presenza del nostro Parco e che la stessa amministrazione attuale del comune di Ancona, sul tema importante come quello dell’area marina protetta, importante per il Parco del Conero e la sostenibilità ambientale, si sia espressa contro. Quindi bene una forte presenza della Regione, ma anche delle altre categorie che operano nel Parco».