SIROLO – Come può il Parco del Conero che comprende i comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo collaborare con l’amministrazione comunale di Corinaldo che dista oltre 60Km dalla sede di via Peschiera? Se lo sono chiesti il Presidente Luigi Conte, gli assessori del comune dell’entroterra senigalliese Francesco Spallacci e Sara Bettini in un confronto alla presenza anche del consigliere regionale Mirko Bilò.
«In realtà i tratti comuni sono notevoli – assicura Conte – e guardano a due macrofiloni fondamentali per noi che sono la cultura e valorizzazione del territorio».
Nel corso della visita all’Ente parco Francesco Spallacci, Assessore alle Politiche Turistiche e Culturali e Sara Bettini Assessore al Bilancio e alle Attività Produttive del Comune di Corinaldo hanno illustrato alcune idee alle base della richiesta di incontro. «I turisti, soprattutto stranieri – hanno detto – intendono le distanze chilometriche in maniera differente rispetto alla nostra e prevedere iniziative comuni, ipotizzare eventi congiunti, far conoscere le due realtà in contesti differenti non è così utopico e per questo abbiamo voluto capire se il Parco del Conero per il quale è avviato l’iter per diventare parco nazionale, avesse la disponibilità di confrontarsi con noi. L’apertura è stata massima e quindi ci rivedremo molto presto».
All’incontro ha partecipato per conto dell’Ente Parco del Conero anche Filippo Invernizzi, Responsabile dell’Ufficio Cultura che avrà il compito di mettere a terra i progetti e lavorare agli aspetti pratici e organizzativi.
La sinergia ha raccolto il plauso del consigliere regionale Mirko Bilò che ha organizzato l’incontro. «Il ruolo della politica deve essere quello di creare le occasioni di crescita per il territorio nel senso più ampio del termine – ha detto – e per questo ritengo che solo attraverso la conoscenza diretta e il confronto si possano gettare le basi per costruire qualcosa di proficuo per valorizzare le nostre Marche. Ho visto tanto entusiasmo, competenza e voglia di fare: credo che ne vedremo delle belle!».