Ancona-Osimo

Parità di genere, premiate le imprese marchigiane più virtuose. Vitturini: «Discriminazione ancora alta»

A Portonovo la presentazione del “Bollino rosa per le Marche”. A presiedere l'iniziativa la presidente della Commissione Pari Opportunità, Maria Lina Vitturini

PORTONOVO- Parità di genere, qual è la situazione nelle Marche? L’argomento è stato affrontato questa mattina a Portonovo in occasione della presentazione del “Bollino rosa per le Marche” iniziativa organizzata dalla Commissione Pari opportunità alla seconda edizione. Numerosa la platea nella sala congressi del Seebay Hotel, presenti soprattutto imprenditrici e imprenditori, rappresentanti istituzionali, politici e sindacali.

Obiettivo informare sulle opportunità della certificazione (UNI/PdR 125:2022) che attesta la parità di genere e l’adozione di pratiche eque e non discriminatorie nei confronti delle donne lavoratrici. Dopo l’introduzione della Presidente della Commissione Maria Lina Vitturini, sono intervenuti Marco Omodei Salè, responsabile Innovazione e Sostenibilità di CSQA (organismo certificatore a controllo pubblico) e Massimo Dutto direttore di ACS Italia che ha parlato delle nuove competenze e professioni per l’inclusione e la parità di genere e dei vantaggi che la certificazione comporta, come ad esempio un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura all’1% nel limite massimo di 50 mila euro annui o le premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.

Maria Lina Vitturini
Maria Lina Vitturini

«Sul posto di lavoro la discriminazione è ancora alta – ha sottolineato Vitturini– basti pensare che oltre il 70% dei part time viene richiesto dalle donne perché hanno necessità di occuparsi della casa e della famiglia e per questo spesso rinunciano alla carriera loro malgrado. Ma le cose stanno cambiando, vediamo che le imprese sono sempre più attente e sensibili al tema e il numero di bollini rosa che abbiamo riconosciuto loro ne è la conferma».

Dopo i tecnici sono intervenuti la direttrice Inps Marche Emanuela Zambataro, la direttrice di Confindustria Marche Paola Bichisecchi, Daniela Zepponi di Cna Marche, Katia Sdrubolini di Confartigianato, Giacomo Bramucci presidente di Confcommercio Marche Centrali. Tutti hanno sottolineato il gap di genere ancora presente che vede le donne sempre in linea nelle attività di cura e care giving a discapito della carriera professionale.

«Le donne sono ancora in netta minoranza nelle cosiddette discipline Stem (scientifico-tecnologiche-matematiche) – ha ricordato Bichisecchi– e ben il 33% delle lavoratrici nelle Marche ha un titolo di studio superiore alle mansioni richieste»

«Dobbiamo cambiare la cultura aziendale per dare vita a un processo virtuoso che guardi al merito – le parole di Zambataro– serve quindi rivedere il modello organizzativo sulla base degli indicatori, i Kpi, previsti da UNI/PdR 125:2022. Tra questi le opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, l’equità remunerativa, la conciliazione vita-lavoro».

Le donne sono ancora in netta minoranza nelle cosiddette discipline Stem (scientifico-tecnologiche-matematiche) e ben il 33% delle lavoratrici nelle Marche ha un titolo di studio superiore alle mansioni richieste. Secondo i dati ISTAT, il tasso di occupazione femminile nella regione è di circa il 55%, inferiore alla media europea, mentre quello maschile supera il 70%. La disparità diventa ancora più marcata se si considera il divario salariale: le donne percepiscono mediamente il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini. Inoltre, le posizioni dirigenziali restano un territorio prevalentemente maschile. Eppure 1 impresa su 4 è guidata da una donna e come ha ricordato nelle conclusioni il presidente del Consiglio Regionale Dino Latini l’impegno della commissione Pari Opportunità è sempre e incessantemente rivolto a far sì che la questione di genere venga affrontata per eliminare disparità e discriminazioni.

Le difficoltà per le donne non si limitano all’accesso al lavoro, ma si estendono anche alla conciliazione tra vita privata e professionale e le Marche sono ancora carenti di infrastrutture per il sostegno alla famiglia, come asili nido e servizi di assistenza agli anziani, aggravando il carico di lavoro domestico e di cura, che ricade per la maggior parte sulle donne.

Al termine dell’incontro sono stati consegnate le targhe alle realtà aziendali, 45 quelle presenti, che hanno ottenuto per il 2024 la certificazione del Bollino Rosa.