ANCONA – Una sorpresa magnifica in un uovo di Pasqua immaginario: un’alba al Passo del Lupo da assaporare e gustare d’un fiato. Un modo per risorgere da due anni di pandemia, con il sole in fronte. Un’aurora mozzafiato, coi raggi pronti ad irradiare il mare nostrano, quello di Portonovo. Le onde sembra già di sentirle e le casse con la musica risuonano già in testa.
Stiamo parlando di PasquAlba, l’evento organizzato dal gruppo Albisti Anonimi, nato intorno al 2020, poco prima della pandemia ed esploso poi – in termini di adesioni – proprio per via del covid e della voglia di tornare a vivere. Già, perché durante il 2020 e il 2021, in questo periodo, eravamo costretti a casa, in un rigido lockdown con lo spauracchio di un virus che non si conosceva e con una socialità che era morta da un po’.
«Albisti nasce proprio per questo, per intessere relazioni, legami, per risocializzare e stupirci, ancora una volta, delle nostre bellezze». A dirlo, è la fondatrice del gruppo, Arianna Moroni, fotografa anconetana. Tutto è partito da lei e dalle sue albe, che ammirava durante le passeggiate col proprio cagnolone, Mango.
Da poche decine di persone, gli albisti, ora, sono migliaia: «Su Instagram, contiamo 2mile 600 persone». Ma dal vivo è tutto migliore, parola di albisti. Giovani e adulti di tutte le età, con bambini e cani al seguito, perché «sono tutti ben accetti».
«Com’è nato l’evento per Pasqua? Beh, in questo periodo si celebra la resurrezione e quindi noi vogliamo risorgere, come fa il sole sul mare, al mattino presto». Domani mattina (17 aprile), il luogo di ritrovo è al parcheggio delle Cave, alle 5.40, per poi proseguire all’inizio del sentiero del Passo del Lupo, uno dei sentieri naturalistici più gettonati da turisti e anconetani. «Sarà freddino – avverte Moroni – quindi vestitevi a cipolla, con una magliettina sotto e una giacchetta. Poi, dopo l’alba, ci penserà il sole a scaldarci».
Per PasquAlba, è tutto organizzato alla perfezione, coi partecipanti – circa una quindicina finora – che si stanno persino organizzando per le colazioni al sacco: «C’è chi porterà caffè, chi cornetti, chi cappuccini o stuzzichini». Ma l’uovo di Pasqua? «Ah, già, non ci avevo pensato – scherza la fotografa – ora ci adoperiamo pure per quello».
Ma in fondo, forse, la sorpresa più bella da trovare in un uovo è scartare il Monte Conero, ritrovarcisi dentro e ammirare l’orizzonte, il mare, il sole, la gente…