Ancona-Osimo

Passetto di Ancona. Cerusico: «Abbasso i prezzi a causa delle condizioni della spiaggia. Scogli, molo e ciottoli: ecco le priorità»

Il titolare dello stabilimento Il Valentino: «Il frangiflutti e il molo non hanno più le teste, bisogna metterci più massi, altrimenti la spiaggia continuerà a sparire. Un ripascimento? Ci speriamo da anni, di ciottoli ne vanno messi di nuovi»

ANCONA – «Giù le tariffe alla spiaggia non sistemata». Succede al Passetto, nella centralissima spiaggia di Ancona. Una città, questa, che è capoluogo di regione – se qualcuno lo avesse dimenticato – e che è uno dei pochi luoghi in Italia a vantare il mare nel centro della città.

Peccato che la baia cittadina, a giugno inoltrato, sia ridotta a cumuli di sassi, transenne e pavimentazione dissestata. Il bagnino, al momento, non ha né la torretta né il pattino di salvataggio.

Claudio Cerusico (foto d’archivio)

Dal vicino stabilimento balenare Claudio Cerusico, titolare de Il Valentino, prova a glissare: «Guardi, non voglio fare polemiche. La spiaggia? Eccola, è in queste condizioni – la indica – , è così. Niente di più, niente di meno. Mi dica lei se è normale».
Intanto, qualcuno si lamenta con lui delle condizioni del Passetto. «Lo so – risponde – cosa posso farci io?». C’è quasi della rassegnazione, nei suoi occhi. Gli occhi di chi ha fatto rinascere il Passetto per farne un fiore all’occhiello, una perla per cittadini e turisti.

Ieri, a tal proposito, c’erano anche dei croceristi. «Alla gente va dato un servizio, non solo ombrelloni e lettini. E il servizio, qua, al momento, mi pare non sia al 100%. Ecco perché ho ridotto i prezzi» spiega Cerusico. Si chiama onestà, la sua. Onestà verso i bagnanti, i suoi clienti. Ma si chiama anche fatica. La fatica di chi prova a resistere in tempi di crisi come questi, tra Covid, caro bollette, cuneo fiscale e tanto altro. E nonostante tutto abbassa i prezzi.

Giovedì è stato soccorso un uomo che non riusciva a risalire, perché mancano i sali-scendi

«Il Passetto è un luogo meraviglioso, è il mare in tasca, lo dico sempre, e bisognerebbe averne più attenzione e rispetto per gli anconetani (e non) che lo scelgono».  

Di gente, per essere la baia tenuta in questo modo, ce n’è parecchia. «Al momento, ho anche poca disponibilità, perché ho molte richieste di chi opterebbe per il Passetto, ma io ho pochi ombrelloni, visto che la spiaggia non è stata ancora stesa».
In effetti ci sono 4 ombrelloni aperti, a fronte delle lunghe file durante la stagione. «Oggi – riprende Cerusico – sto sfruttando il 10-20% della capacità dello stabilimento».

Tutto ciò, ovviamente, si ripercuote sugli incassi. Cerusico ha una famiglia e ha pure dei dipendenti, alcuni dei quali, a loro volta, hanno una loro famiglia. E allora hai voglia a leggere l’articolo 1 della Costituzione italiana alla parata del 2 giugno. Che la Repubblica italiana sia fondata sul lavoro è scritto, certo, ma poi la realtà (talvolta) è un’altra.

Lo scivolo che non c’è

«Il fatto che la spiaggia sia una montagna di ciottoli rende difficili gli approvvigionamenti, per portare bibite o pietanze al bar» conclude Cerusico. «Eppure si tratterebbe di un lavoro di due-tre giorni. Si scende col pontone e si sistema tutto».

Ma di interventi, al Passetto, ne andrebbero fatti di maggiori, altroché solo la scalinata: «Il frangiflutti e il molo non hanno più le teste, bisogna metterci più massi, altrimenti la spiaggia continuerà a sparire. Un ripascimento? Ci speriamo da anni, di ciottoli ne vanno messi di nuovi, ma ciò richiede un impegno anche della Regione, oltre che del Comune».