ANCONA – «Abbiamo appreso la notizia della scarcerazione di Patrick Zaki con euforia e soddisfazione. Nelle nostre chat non si fa altro che parlare di questo. Siamo contenti, certo. Ma non dobbiamo abbassare la guardia ora, nella consapevolezza che il 1° febbraio ci sarà il processo e il giovane non è ancora del tutto libero. Almeno però, adesso, può dormire nel suo letto, piuttosto che nella stuoia della cella. Un passo in avanti è stato fatto. E siamo orgogliosi, come organizzazione, di aver aiutato a non dimenticare la sua vicenda. Ciò che invece voleva il regime egiziano». Sono le parole di Fabio Burattini, responsabile della circoscrizione Marche Amnesty International, pronunciate in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, che si celebra il 10 dicembre.
L’impegno di Amnesty, in questi lunghi e interminabili mesi, si è focalizzato in maniera incessante sul caso Zaki, studente, difensore dei diritti e attivista egiziano, arrestato il 7 febbraio 2020 con l’accusa di aver diffuso informazioni false. La sezione anconetana di Amnesty, assieme ad altre associazioni, mercoledì ha atteso in piazza Pertini l’esito dell’udienza che ha portato Patrick a riconquistare, quasi due anni dopo, una parziale libertà.
Ma Burattini avverte: «Non dobbiamo cadere nell’errore di spegnere i riflettori ora. La questione non è del tutto risolta e continueremo a battagliare per la giusta causa di Patrick». E non solo. «A livello internazionale, infatti, siamo impegnati in una imponente campagna di raccolta firme per portare all’attenzione dell’opinione pubblica cinque storie significative di donne che hanno visti violati i loro diritti». Tematiche che ben si conciliano con la celebrazione del 10 dicembre e, più in generale, con tutta la sconfinata attività di Amnesty.
«A livello locale – continua Burattini – stasera alle 21.15, nell’auditorium della Mole Vanvitelliana, nell’ambito del Festival di Corto Dorico, ci sarà la proclamazione del vincitore di ‘Short on Rights – A Corto di Diritti’, il concorso internazionale cortometraggi di Amnesty International Award. Verranno proiettati i corti dei finalisti e saranno proclamati i vincitori. Inoltre saranno assegnati i premi “Gianni Rufini” della giuria Giovani Amnesty International e il premio decretato dal pubblico presente in sala. Abbiamo ricevuto 343 opere da tutto il mondo, incentrate sui temi dei diritti umani. È stato un viaggio emozionante».
Nel frattempo, a proposito delle giovani generazioni, rimarca la collaborazione con le scuole del territorio: «Ad Ancona, con la rassegna ‘Io chiedo’, abbiamo realizzato una campagna di sensibilizzazione contro lo stupro, allestendo una mostra dal titolo ‘Come eri vestita?’, nella quale abbiamo esibito gli abiti di 17 donne indossati proprio nel momento della violenza sessuale. Dopo la Mole, nel capoluogo la mostra ha “girato” in sei istituti diversi e gli studenti hanno avuto modo di riflettere su questa pesante piaga della nostra società. Che insieme dobbiamo debellare».
La chiusura dell’intervista è sempre orientata su Patrick Zaki, ma non solo. Burattini annuncia un nuovo interessante progetto per le ragazze e i ragazzi. «Al liceo Mamiani di Pesaro, da domani (11 dicembre), sarà inaugurata la raccolta ’60 volti per i 60 anni di Amnesty’, realizzata in collaborazione con l’artista Gianluca Costantini, con la quale mostreremo 60 ritratti di persone per le quali abbiamo lavorato sin dalla nostra costituzione. Tra questi ci sarà anche quello di Patrick. Per lui, per gli altri, il nostro impegno continuerà».