Ancona-Osimo

Il Pd marchigiano attacca la maggioranza, Mangialardi: «Resa dei conti tra Ciccioli e Saltamartini»

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale attacca la maggioranza e punta il dito contro l'attacco di Ciccioli a Saltamartini

Maurizio Mangialardi, capogruppo consiliare Pd

ANCONA – «Siamo ormai alla resa dei conti tra Carlo Ciccioli e l’assessore Filippo Saltamartini. Dopo le invettive lanciate contro la politica sanitaria dal palco del trentennale del 118, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia si è ripetuto ieri in consiglio con un attacco frontale a Saltamartini durante il quale è tornato a lamentare la poca incisività dell’assessorato alla Sanità nel portare avanti il cambiamento promesso in campagna elettorale dal centrodestra». Così il capogruppo in Consiglio regionale del Pd Maurizio Mangialardi.

Il dem attacca la maggioranza alla guida della Regione Marche e aggiunge che «la causa, secondo Ciccioli, risiederebbe nel fatto che Saltamartini avrebbe fatto poco o nulla per “liberare” il mondo della sanità marchigiana dai dirigenti in carica prima della loro vittoria alle regionali del 2020. Ma non solo, per il capogruppo di FdI, un altro grave ed enorme impedimento starebbe nella regolare assegnazione di servizi tramite appalto a società, cooperative e consorzi dove figurano assunti ex dirigenti ed ex figure istituzionali del Partito Democratico. In tal senso, è stata di una sgradevolezza unica la maniera in cui Ciccioli ha voluto tirare in ballo l’ex vicepresidente della giunta regionale Luciano Agostini. La sua è stata una brutale aggressione contro una persona che non solo può vantare un percorso politico specchiato, ma che è ormai lontano dai banchi del consiglio regionale da ben 14 anni, periodo in cui ha saputo costruirsi una brillante carriera che oggi lo porta a essere unanimemente considerato uno stimato professionista».

Secondo Mangialardi «è evidente che questa caccia alle streghe voluta da Ciccioli è utile solamente a ricoprire il vuoto di idee e di visione di questo centrodestra sempre più diviso e in difficoltà nel mantenere le promesse demagogiche e populiste attraverso cui ha costruito il proprio consenso. Ciccioli non riesce proprio a digerire che Acquaroli non lo abbia nominato assessore alla Sanità eppure dovrebbe avere tutti gli strumenti per superare il trauma».

«Forse – continua Mangialardi – Ciccioli neanche si è reso conto della gravità delle sue affermazioni, che sembrerebbero tradire la volontà di piegare il Codice degli appalti ai suoi desiderata politici. Ma è anche vero che il capogruppo di FdI non è nuovo a queste uscite, con i suoi continui inviti a “dare spallate” a ad “aggirare i tetti di spesa imposti dalla legislazione nazionale”, nonché con i suoi costanti attacchi a medici e dirigenti pubblici, più volte definiti sprezzantemente “burocrazie sanitarie”. Eppure, se la giunta regionale, a partire dal presidente Acquaroli, ha deciso di lasciare molti di questi professionisti al loro posto, mi sembra evidente che ci sia un giudizio positivo sulla loro attività. Un giudizio positivo che, forse per questioni extra politiche, solamente Ciccioli si ostina a non riconoscere».

Secondo Mangialardi, «il centrodestra si stia sempre più impantanando sui temi della sanità regionale – conclude Mangialardi –, inizia a essere evidente a molti. E la lunga serie di dimissioni rassegnate da molti dirigenti medici in tutte le province marchigiane è lì a dimostralo. Di certo, però, l’ingombrante presenza di Ciccioli, il suo incessante martellare sull’assessore Saltamartini, peraltro ormai isolato anche dalla Lega e costretto dalla cecità ideologica della sua stessa maggioranza a rimangiarsi gli impegni presi a Macerata per la realizzazione dell’ospedale di primo livello, non aiutano a dare ai marchigiani ciò di cui hanno più bisogno in questo momento: una sanità completamente ridisegnata sulle necessità che il Covid-19 ha evidenziato durante questi due anni di pandemia».