Ancona-Osimo

Pd, Mangialardi: «La candidatura di Mastrovincenzo? Fuga in avanti. Foriera di nuove divisioni»

Il capogruppo dei dem liquida la candidatura di Mastrovincenzo alla segreteria regionale del Pd, appoggiata da 107 esponenti del partito, come foriera di nuove divisioni tra i dem

Il consigliere regionale Pd Maurizio Mangialardi
Il consigliere regionale Pd Maurizio Mangialardi

ANCONA – «La candidatura di Antonio Mastrovincenzo mi sorprende e mi rammarica». Così Maurizio Mangialardi, capogruppo consiliare del Pd sulla raccolta firme lanciata a sostegno dell’ex presidente del Consiglio regionale alla guida della segreteria regionale del partito. La petizione sottoscritta da 107 firmatari e appoggiata anche dall’ex governatore Luca Ceriscioli, a quanto pare non piace all’ex sindaco di Senigallia Mangialardi che la liquida parlando di fuga in avanti.

Oltre al nome di Mastrovincenzo è circolato quello di Agusto Curti, l’ex sindaco di Force, il cui nome sarebbe appoggiato dai sindaci di Pesaro Matteo Ricci e di Ancona Valeria Mancinelli. «Sicuramente è una fuga in avanti – sostiene Mangialardi – che rischia di vanificare il grande lavoro che da mesi il gruppo dirigente regionale sta portando avanti per trovare un accordo ampio e più unitario possibile sul nome del futuro segretario, nella consapevolezza che per rilanciare il Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni regionali del 2020 vanno colmate le divisioni interne che ne sono state concausa».

«Durante un recente incontro a cui abbiamo preso parte insieme – prosegue -, Antonio (Mastrovincenzo, ndr), che come molti è stato a suo modo protagonista di quella storia di scontri che ha caratterizzato la scorsa legislatura e la vita interna del partito negli ultimi cinque anni, ha condiviso questa esigenza».

Secondo il dem, la candidatura di Mangialardi non può essere in questo momento «né unica né unitaria, ma semmai foriera di nuove inutili e dannose divisioni. Confido, invece, che la sua esperienza politica, acquisita anche nei diversi ruoli istituzionali che a tutt’oggi continua a ricoprire in consiglio regionale, possa essere un valore aggiunto nel percorso che ci porterà a individuare – è questo oggi il nostro compito maggiore – il profilo più idoneo per dare una salda guida al partito. Un profilo non riconducibile a correnti, che anzitutto si dedichi interamente a questa opera di ricostruzione e non pensi alle prossime elezioni politiche, ma si dimostri capace di far tornare il Pd una comunità coesa, dialogante, partecipata, e soprattutto perno di una coalizione di centrosinistra sempre più aperta ai cittadini e all’associazionismo regionale».