ANCONA – Andrea Belfiore, lo chef e batterista anconetano che ha trionfato a Pechino Express insieme a Joe Bastianich, torna a casa, nella sua città, dove sarà il protagonista di una due giorni di eventi al Centro Papa Giovanni XXIII, insieme alle persone con disabilità.
Belfiore, 38 anni, è conosciuto al grande pubblico per aver vinto l’edizione 2023 del seguitissimo reality show di Sky. ˊGli Italo americaniˊ hanno tenuto incollati alla tv tutta Italia nel viaggio tra India, Borneo malese e Cambogia. Appuntamento quindi il 17 e 18 maggio al Centro di via Madre Teresa di Calcutta, ad Ancona, con i ragazzi della ristorazione solidale Fricchiò.
LEGGI PURE: Il più Belfiore di Ancona. Andrea e la vittoria a Pechino Express: «Tutta colpa di Joe Bastianich»
«Sarà davvero emozionante – esordisce Belfiore al telefono –. Non esistono distinzioni, per me. Non mi piace il termine “disabili”, siamo tutti umani ed uguali».
Venerdì 17, il laboratorio culinario con il Centro, per poi proseguire sabato (18 maggio) con un appuntamento aperto al pubblico (evento su prenotazione: info@fricchio.it). Il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza al Centro Papa Giovanni. Chi vorrà, potrà conoscere e vedere da vicino il proprio beniamino, scattare foto e persino cenarci insieme.
Si inizia alle 18 con un “pasta making party“, il format che ha segnato il successo negli Stati Uniti di Belfiore. Anni fa ha infatti fondato la Ciao Evènto, azienda leader nel settore. Quindi, si prosegue con aperitivo e cena dalle 20. Nel menù, piatti dorici e non solo: grilled cheese all’anconetana, ma anche paccasassi, stoccafisso, gettoni di polenta e bruschettone.
LEGGI PURE: Ancona, rubate le piante di via degli Orefici: i ragazzi del Papa Giovanni ne donano quattro – FOTO
«I ragazzi mi aiuteranno ai fornelli e poi saranno impegnati in sala», spiega Belfiore, che lo scorso sabato (11 maggio) ha debuttato sul palco di TedXPordenone portando un monologo sul futuro che ha fatto incetta di applausi e consensi. Prima di Ancona, il suo “pasta making party” toccherà Firenze, il 15 maggio.
«Non vedo l’ora di cucinare con i giovani del Centro. Tra l’altro, uno di loro suona la batteria, proprio come me». E chissà che non improvviseranno qualcosa: «Questa per me è un’esperienza nuova, anche se sono da sempre legato al mondo del volontariato. Ho iniziato alla Croce Gialla di Ancona a 16 anni. Ci sono rimasto fino ai 21, quando sono andato al Berklee College of Music di Boston».
Ma nelle Marche Belfiore torna spesso, è infatti qui che ha amici e famiglia. Un mio ristorante ad Ancona? «(sorride, ndr) Eh, vediamo dai. Chissà quale sarà la mia prossima avventura. Il mio primo ricordo in cucina sono gli gnocchi alla papera (anconetana) con nonna Anna. Dopo le partite a carte con la sua amica, Antonietta, facevamo delle gran mangiate». E ancora: «Il tortellino e le orecchiette sono le mie paste preferite. Il tortellino è il simbolo per eccellenza dell’italianità nel mondo, della pasta fatta in casa. Sono innamorato dell’arte di stendere la sfoglia, di usare il mattarello. Una tradizione molto sentita in Emilia Romagna – dice – dove esistono le Sfogline. Ma anche nelle Marche, basti pensare ai nostri strozzapreti o al maccheroncino di Campofilon».
LEGGI PURE: Ancona, gli ospiti del Centro Papa Giovanni XXIII regalano piante in via degli Orefici
Intanto, il suo amico e compagno di avventura Joe Bastianich si trova in Honduras, a “L’isola dei famosi”, su Canale 5. Chiediamo a Belfiore se anche lui sia stato corteggiato – per così dire – dalle produzioni Mediaset: «Sì, questo non lo sa nessuno. Mi hanno chiamato per L’isola e per il Grande Fratello, ma ho rifiutato. Non perché voglia snobbare queste trasmissioni, tutt’altro. Semplicemente, credo che al momento non sia la mia strada. In tv, semmai, vorrei portare ciò che so fare, per potermi esprimere al meglio. Se guardo Joe? (ride, ndr). Starà tribolando laggiù, avrà molta fame».
LEGGI PURE: A “Sfoglina Simonetta” il titolo di Lady Chef: «La mia pasta porta le Marche nel mondo»
Il motore di tutto, per Belfiore, è l’amore. Anzi, l’innamoramento: «La chiave è innamorarsi – ribadisce –. Io, ad esempio, sono innamorato della cucina e della musica. Trovo che siano due mezzi di comunicazione eccezionali. Vede, – riflette lo chef vip – dietro un piatto ci sono lavoro di squadra, ascolto e amore. Ai fornelli si impara, ci si innamora di qualcosa. E avere una passione ti può cambiare la vita. Specialmente quando ti senti poco capace o diverso».
A Pordenone, sul palco della rassegna ˊTedXˊ, Belfiore, come dicevamo, ha portato musica e parole, citando nel suo discorso Pierangelo Bertoli: “Canterò le mie canzoni per la strada, affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.
Riprende Belfiore: «Quando mi hanno proposto di parlare di futuro, ero dubbioso. È dura parlarne, in particolare alla luce degli attuali conflitti internazionali». Ma la positività e i sani principi di Andrea hanno preso sempre più piede: «Ho accettato perché voglio spingere i giovani e gli adulti a innamorarsi di qualcosa. Può apparire un messaggio banale, ma non lo è. Oggi c’è tanta superficialità, troppo egocentrismo. Vogliamo fama, attenzioni e successo immediato. Invece dovremmo fare un bel respiro e ascoltare di più noi stessi, senza stare appresso alla società che pretende sempre di più. È questa la magia e la potenza della vita».