Ancona-Osimo

Pensioni e sanità: in servizio fino a 70 anni

Il vice segretario regionale di Anaao Assomed Marche, sindacato di medici e dirigenti sanitari, Daniele Fumelli: «Criteri finalmente oggettivi e non più discrezionali»

Torrette
L'ospedale di Torrette di Ancona

ANCONA – Si amplia la possibilità di trattenimento in servizio fino a 70 anni per i dirigenti medici e sanitari che lo vorranno anche se direttori di struttura complessa.

Fino al 31 dicembre 2022 i dirigenti medici e sanitari del Sistema Sanitario Nazionale e del Ministero della Salute potranno presentare domanda di trattenimento in servizio sino al 70° anno di età ancorché si siano superati i 40 anni di servizio effettivo.

Lo prevede un passaggio della legge di conversione del DL 104/2020 approvato dal Senato lo scorso 6 ottobre con il quale viene modificato interamente il comma 2 dell’articolo 5 –bis del DL 162/2019 convertito in legge n 8/2020 (decreto mille proroghe 2020).

Daniele Fumelli

«Sino ad oggi – spiega Daniele Fumelli, vice segretario regionale di Anaao Assomed Marche, sindacato di medici e dirigenti sanitari – si poteva rimanere in servizio sino al 70esimo anno di età purché non si fossero raggiunti i 40 anni di servizio effettivo. Per i direttori di struttura complessa il prolungamento fino ai 70 anni invece doveva essere accordato dall’amministrazione aziendale».

La legge 104/2020 riscrive completamente l’indicazione disponendo che la richiesta di trattamento in servizio debba essere accettata dalle aziende sanitarie e così anche i direttori di unità operative complesse dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona potranno rimanere in servizio se vorranno, sorpassando la determina aziendale n. 410 del 28/5/2020 che aveva negato loro tale possibilità.

Recentemente è stata aggiunta una seconda deroga (art.12 legge 18/2020) in base alla quale gli enti e le aziende del SSN potranno trattenere in servizio, anche in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza, per contrastare le carenze di personale in seguito all’emergenza da COVID 19.

«Il testo di legge –– conclude Fumelli – rende oggettivi i criteri per definire il pensionamento dei medici in un momento storico nel quale si è più volte fatto appello ai sanitari in quiescenza a rientrare in servizio per contribuire a contrastare la pandemia. Mettere a riposo d’ufficio coloro che volevano continuare a dare il proprio contributo sembrava un paradosso».