Ancona-Osimo

Percorso nidi-materna, Fedeli: «Un servizio fondamentale»

La Ministra dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ha partecipato alla Mole di Ancona, al convegno promosso dal tavolo dei coordinatori pedagogici marchigiani

ANCONA- Educare i bambini nei primi anni di vita è fondamentale per questo lo 0-6 da domanda individuale diventa servizio educativo. La legge 107 del 2015 e quindi, i cambiamenti del percorso nido – scuola d’infanzia, è stata al centro del convegno promosso dal tavolo dei coordinatori pedagogici marchigiani al quale ha partecipato la Ministra dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca,Valeria Fedeli. “Progetto zerosei dalle parole ai fatti, quali cambiamenti?” si è tenuto questo pomeriggio (30 ottobre) all’Auditorium della Mole Vanvitelliana alla presenza del personale educativo dei nidi e degli insegnanti delle scuole d’infanzia. Tra i relatori Loretta Bravi assessore all’istruzione università e professioni della Regione Marche, Tiziana Borini assessore alle Politiche Educative del Comune di Ancona, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, Lorenzo Campioni segretario del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia, Marco Ugo Filisetti, direttore generale Ufficio Scolastico regionale, Alda Bonetti referente del tavolo dei coordinatori pedagogici, Elisabetta Micciarelli dirigente scolastica.

La Ministra Valeria Fedeli

«Personalmente, è un obiettivo che perseguo da 40 anni, da quando insegnavo nella scuola dell’infanzia del Comune di Milano. Il segmento 0-6 è fondamentale per l’avvio dell’educazione dei bambini e per superare le differenze rispetto ai contesti sociali e culturali da cui provengono- afferma la Ministra Fedeli-. Le più recenti indagini internazionali dicono che i primi 1000 giorni di vita di un bambino sono fondamentali per tutti gli stimoli di apprendimento e di educazione che gli vengono dati. Questi renderanno solida la base degli altri percorsi di formazione e istruzione. La scelta che siamo riusciti a fare in questa legislatura è davvero importante per iniziare da subito la filiera dell’educazione e dell’apprendimento. Da vicepresidente del Senato mi ha fatto molto piacere mettere la seconda firma del disegno di legge sul’istituzione del percorso educativo 0-6 anni. Far passare lo 0-6 da domanda individuale a servizio educativo è una straordinaria innovazione».

Il convegno alla Mole: "Progetto zerosei dalle parole ai fatti, quali cambiamenti?"
Il convegno alla Mole: “Progetto zerosei dalle parole ai fatti, quali cambiamenti?”

«Questo convegno è il frutto di un lavoro  avviato dal 2014 su iniziativa dell’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Ancona con i coordinatori pedagogici dei servizi educativi alla prima infanzia della nostra regione – sottolinea l’assessore Tiziana Borini –. Così il nido, in continuità con la scuola d’infanzia, entra di diritto a far parte del percorso educativo-scolastico riconoscendo la funzione formativa a partire dai primi tre anni di vita».

Dal marzo del 2014 è operativo un tavolo di Coordinamento pedagogico regionale al quale hanno aderito i Comuni  di Senigallia, Falconara Marittima, San Benedetto del Tronto, Macerata, Fermo, Pesaro, Fano, Jesi e Ancona che ha svolto il ruolo di promotore.  La condivisione della progettualità su questo tema ha come obiettivo: far emergere l’importanza della figura professionale del Coordinatore Pedagogico, diventare un interlocutore stabile della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale nelle scelte in materia di 0-6 anni; realizzare un percorso formativo professionale comune   per tutti i coordinatori delle Marche; promuovere l’applicazione della legge 107/2015 -Decreto n. 65/2017 per l’istituzione del Coordinamento Pedagogico territoriale, nonché  l’applicazione della legge regionale 9/2013 art. 15 in tutte le realtà del territorio marchigiano.

Fuori dalla Mole, ricercatori e universitari hanno voluto lasciare un documento alla Ministra. Con uno striscione “Se nelle Marche vuoi studiare la borsa di studio ti puoi scordare”, gli studenti dell’Acu Gulliver- Sinistra Universitaria  hanno voluto denunciare la situazione del diritto allo studio marchigiano.

Gli studenti dell’Acu Gulliver

«Il Ministro dell’Istruzione si è fermata per qualche istante a parlare con noi mentre l’assessore Bravi non si è fatta vedere. Alla Fedeli abbiamo consegnato un documento condiviso con Dottorandi, ricercatori, docenti e personale dell’università sulle priorità dell’Università pubblica- riferisce Umberto Marà, vicepresidente Acu Gulliver-. È inacettabile che il 70% degli iscritti nelle Marche non riceva la parte contante delle borse di studio. Inoltre, La Regione ha stanziato per il diritto allo studio 9 milioni di euro per tre anni, fino al 2019. 3 milioni di euro l’anno per tutti gli atenei della regione non sono sufficienti a coprire il fabbisogno delle università, solo per coprire le quote monetarie servirebbero almeno 6,7 milioni in più all’anno. Le condizioni degli studentati sono scadenti. Ad Ancona due sono chiusi, più uno è fermo per lavori in corso da anni. Non ci sono agevolazioni per il trasporto pubblico locale. Vogliamo più dialogo tra studenti e Regione».

© riproduzione riservata