Ancona-Osimo

Pesca, forze dell’ordine in porto

Conclusa un’importante operazione condotta da Guardia Costiera e Stazione Navale della Guardia di Finanza di Ancona su indicazione della Prefettura, incentrata sul controllo della commercializzazione di prodotto ittico

ANCONA – Si è conclusa ieri un’importante operazione condotta su indicazione della Prefettura dagli uomini della Guardia Costiera e della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Ancona, incentrata sul controllo della commercializzazione di prodotto ittico nell’ambito portuale ed effettuata mediante una serie mirata di verifiche volte a reprimere i fenomeni della lavorazione e della vendita di prodotto ittico non regolamentari nel porto di Ancona.

I militari hanno riscontrato la presenza di diversi operatori – posizionati sul retro del Mercato Ittico – intenti alla “sbeccatura” (asportazione dell’apice e delle digitazioni) delle Crocette, mollusco gasteropode assai presente nella tradizione gastronomica locale, senza la corretta applicazione delle procedure di cui ai regolamenti CE 852/04 e 853/04 (prodotto conservato in cassette di polistirolo prive di ghiaccio, esposte agli agenti atmosferici ed ai gas delle vetture di passaggio, in mancanza dei requisiti igienici minimi per la lavorazione) e senza che il prodotto fosse accompagnato dalla prescritta documentazione sanitaria, attestante la corretta zona di prelievo ed il passaggio per un centro di spedizione autorizzato.

L’attività di controllo, proseguita nel pomeriggio, ha focalizzato l’attenzione sul commercio di pesce azzurro, sui venditori ambulanti coinvolti in tale specifico ambito e sulla corretta applicazione delle norme nazionali e comunitarie in materia di tracciabilità e rintracciabilità del prodotto ittico. In tale occasione, a seguito di numerose ispezioni effettuate agli operatori presenti in banchina, sono stati intercettati due furgoni impiegati nella vendita di pesce fresco, quasi del tutto sprovvisti della documentazione fiscale o di trasporto da cui poter desumere la provenienza del prodotto in loro possesso, trattandosi per lo più di pesce di derivazione illecita o comunque di origine non dichiarata.

La mancanza di indicazioni relative alla tracciabilità, prescritte dalla normativa vigente in materia di tutela del consumatore a garanzia della salute umana e della sicurezza alimentare, ha comportato l’immediato sequestro ed il conseguente smaltimento del prodotto ittico (70 kg complessivi) da parte di una ditta specializzata, appositamente autorizzata.

Nel suo complesso l’intera operazione, iniziata in data 05 aprile e conclusasi ieri, ha portato ad elevare n. 11 verbali amministrativi, per un importo complessivo di € 30.156,00, e n. 10 sequestri amministrativi, per un totale di kg. 300 ca. di prodotto ittico. Alla luce dei proficui risultati ottenuti, le attività di controllo congiunte proseguiranno costantemente, per assicurare la tutela della concorrenza, il rispetto delle norme in materia di tracciabilità del prodotto ittico, il corretto esercizio delle attività di pesca e, in primo luogo, la salvaguardia della salute pubblica e la tutela delle risorse biologiche.