ANCONA – Manutenzione, sicurezza ed efficientamento del trasporto ferroviario. È quanto prevede il piano quinquennale delle Ferrovie, approvato dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) alcuni giorni fa e siglato il 24 luglio scorso tra Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Un’operazione che a livello nazionale vedrà oltre 15 miliardi di euro di finanziamenti. Tra gli interventi previsti, l’introduzione di nuove tecnologie per la circolazione ferroviaria con uno stanziamento di 5.472,58 milioni di euro dei quali 2.629,06 milioni di euro saranno investiti nel 2018-2019 e 895,38 milioni di euro destinati a telecomunicazioni e Gsm Sm (606,42 milioni di euro investiti nel 2018-2019).
Nelle Marche sono previsti 350,65 milioni di euro per l’adeguamento del tracciato, la velocizzazione e il potenziamento tecnologico della tratta Bologna‐Rimini‐Ancona. Studi di fattibilità e progettazioni includono anche il miglioramento dell’intermodalità col porto e l’aeroporto di Ancona a cui sono dedicati 60,45 milioni di euro, mentre per la valorizzazione delle Ferrovie turistiche e la riattivazione della tratta Fano-Urbino 1 milione di euro.
Via libera alle tecnologie innovative con 526,96 milioni di euro di stanziamenti nazionali (243,42 milioni nel 2018-2019) e 337,66 milioni di euro (192,66 mln nel 2018-2019) per interventi specifici sulla sicurezza. Ai sistemi informativi sono stati dedicati 625,04 milioni di euro (314,51 mln nel 2018-2019), mentre 3.314 milioni di euro (585,70 mln nel 2018-2019) sono stati riservati per le tecnologie che consentono l’interoperabilità Ertms, European Rail Traffic Management System-European Train Control System), ovvero dei treni dei diversi Paesi europei che in questo modo possono viaggiare in sicurezza e con tecnologie all’avanguardia anche sulle linee dell’Alta velocità – Alta capacità.
Obiettivo del presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, Mauro Coltorti, il passaggio dal gommato al ferro e al traffico marittimo come priorità, insieme alla valorizzazione turistica delle ferrovie minori utilizzabili, in un paese come l’Italia che vanta il 70% del patrimonio culturale del pianeta, per raggiungere le numerose località ricche di tesori storici. A questo sono stati destinati 323,71 milioni di euro (168,71 mln nel 2018-2019). Tra i numerosi interventi previsti anche quelli per la sicurezza nelle gallerie (6.000 milioni di euro – 376,34 milioni disponibili nel 2018-2019), il miglioramento dell’accessibilità e l’adeguamento dei terminali per i viaggiatori (2.600,06 milioni di euro) e la sicurezza dell’armamento ferroviario (4.848,58 milioni di euro – 2.048,58 milioni nel 2018-2019) tra i quali la soppressione dei passaggi a livello che accrescono la velocità delle tratte e ne incrementano la sicurezze (7.857,75 milioni di euro – 2.067,04 milioni investiti nel 2018-2019).
Importanti gli stanziamenti per per la messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico e sismico. «Il nostro Paese è uno dei più critici di tutta Europa per la pericolosità ed il rischio geologico – spiega il deputato Mauro Coltorti – . Ad ogni evento idrometereologico eccezionale i cittadini tremano perché l’alluvione o la frana è purtroppo attesa sia nei fiumi principali che nei piccoli torrenti spesso imbrigliati, cementificati, e con ponti di ridotta sezione che possono essere facilmente occlusi da sedimenti o da vegetazione divelta sulle sponde. I terremoti sono anch’essi un flagello del nostro paese come hanno dimostrato i tristi eventi che hanno massacrato a più riprese tutta l’Italia. Serviva un piano di investimenti epocale di fronte a queste problematiche – prosegue – e questo esecutivo sta rispondendo coi fatti. Ne è la riprova il recente accordo di programma tra Rete Ferroviaria Italiana, il ministero dell’Economia e delle Finanze ed il ministero delle Infrastrutture e Trasporti guidato da Danilo Toninelli. Il piano, i cui finanziamenti sono stati approvati dal Cipe il 24 luglio, prevede uno stanziamento di 2 miliardi per l’idrogeologia e per gli studi sismici. Questi fondi serviranno per interventi lungo le linee ferroviarie, ma parte di essi, oltre 220 milioni, per sistemi di diagnostica delle infrastrutture e per la mitigazione dei venti trasversali (51,80 milioni). Si tratta di fatti, non di parole: dal “Proteggi Italia” in avanti, questo governo ha messo in campo misure senza precedenti per la messa in sicurezza del nostro territorio».