Ancona-Osimo

Pia, tutto fermo. Sciapichetti: «Ad Ancona una nuova centralina di rilevamento delle polveri sottili»

Presentato due anni fa dal professor Floriano Bonifazi, il Progetto inquinamento Ancona non è ancora stato avviato. Regione Marche e Comune si scaricano le responsabilità

Una centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria
Una centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria

ANCONA- Il Pia-Progetto inquinamento Ancona, non è ancora stato avviato. Regione Marche e Comune di Ancona si scaricano a vicenda le responsabilità e intanto, il piano sperimentale di mappatura e prevenzione sulle polveri sottili presentato due anni fa dal professor Floriano Bonifazi, allergologo e consulente dell’esecutivo regionale, rimane al palo. La questione del progetto anti smog per il capoluogo è tornata all’attenzione del Consiglio regionale (8 febbraio) con due interrogazioni, una del consigliere di Art.1-Mdp Gianluca Buslacchi e l’altra del consigliere del M5S Peppino Giorgini, rivolte all’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti.

«Il documento non ha avuto da parte della Regione alcuna approvazione, né formale, né informale e in tal senso, non abbiano ricevuto  comunicazioni da parte del Comune di Ancona- spiega Sciapichetti-. Tra l’altro, il PIA non prevede azioni di riduzione dell’inquinamento ma solamente azioni di prevenzione sanitaria».

Ad Ancona, dall’inizio del 2018, sono stati già rilevati 7 sforamenti per le polveri sottili. L’assessore Sciapichetti ha riferito che ad Ancona sarà collocata una nuova centralina per rilevare le polveri sottili da traffico in aggiunta a quella della Cittadella. Nel corso di una riunione tra i tecnici di Regione e Comune, sono state individuate cinque aree idonee per il suo posizionamento ed entro la prossima settimana sarà scelta la soluzione migliore.

Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi

«Conoscendo l’attenzione dell’assessore Sciapichetti su questi temi e la serietà del professor Bonifazi, uno dei massimi esperti in materia, nonché il costo relativamente esiguo di questo progetto, credo sia importante, indipendentemente dai rapporti istituzionali tra Regione e Comune, impegnarsi affinché il piano sperimentale venga avviato- commenta Busliacchi-. Il PIA può portare a risultati immediati, specie nelle aree più inquinate, come quelle portuali. È un piano utile per tutti i cittadini, con 130 mila euro può far stare meglio la popolazione, diminuendo l’incidenza di patologie come i tumori e i problemi vascolari». Il consigliere regionale di Art.1-Mpd si è reso disponibile a «presentare insieme un atto di indirizzo per accelerare l’attuazione del piano, prevedendo nella prossima previsione di bilancio la copertura finanziaria».

Il consigliere Giorgini ha invece sollecitato a rendere maggiormente efficienti le centraline di monitoraggio esistenti e ad aumentarne il numero.

Sulla questione interviene anche la consigliera comunale del M5S Daniela Diomedi. «Sul PIA assistiamo allo “scaricabarile”, uno sport largamente praticato dai nostri amministratori…ma quando c’è di mezzo la salute dei cittadini sarebbe opportuno cambiare “disciplina. Il progetto del Prof. Bonifazi vide la luce nel lontano 2016 (2 marzo) e consisteva in una proposta di monitoraggio delle patologie allergiche per valutare l’esposizione della popolazione ai pollini di erbe e piante in interazione con l’inquinamento da PM 10, PM 2.5 al fine di aumentare la consapevolezza delle istituzioni  quanto alla integrata informazione su previsioni aerobiologiche, chimiche e cliniche per un miglioramento della salute tra le persone che soffrono di allergie al polline e croniche patologie cardiopolmonari ed aumentare la consapevolezza di possibili cambiamenti di vita e misure preventive… Lo studio avrebbe dovuto orientare i decisori alle migliori scelte di carattere ambientale e sanitario- riferisce la Diomedi-.

Daniela Diomedi, consigliere comunale M5S

Dopo quasi un anno, a febbraio del 2017, il Sindaco di Ancona sottoscrisse, con grande entusiasmo, il progetto. A questo proposito, il 28 febbraio, interrogai la Giunta per sapere quali fossero gli elementi di novità e le ricadute immediate del “Progetto PIA” sulla popolazione di Ancona. Risposero che sul progetto ci stavano lavorando con gli Enti interessati e che, il progetto stesso, avrebbe consentito strumenti più mirati per programmare i provvedimenti conseguenti. Ora apprendiamo che in Regione di questo progetto non hanno mai sentito parlare, che nel frattempo nessuna misura è stata adottata da questa Giunta e che, ad Ancona, si continua a respirare pessima aria che, senza alcun rilevamento, passa per salubre. La conclusione: per la soluzione di problemi servono persone serie.