ANCONA – «Un documento vuoto senza indicazioni atte a risolvere i problemi dei cittadini e dei dipendenti». È con queste parole che la Fials, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, definisce il Piano socio sanitario regionale.
Il documento è stato oggetto di audizione il 21 marzo scorso in IV Commissione Sanità. Il sindacato esprime così la sua preoccupazione «per l’evidente discrepanza di linea di condotta tra la Commissione Sanità ed il Presidente della Regione», precisa Fials in una nota. «Rivolgiamo un sincero appello al mondo sindacale – si legge nella nota – per avere unità di visione nel propugnare soluzioni comuni atte alla risoluzione dei problemi, un appello ancor più pressante alle forze politiche che mettano impegno nel confrontarsi con le parti sociali così da non sentir più allocuzioni piene di luoghi comuni, retorica e povere di proposte risolutive». Fials pone l’accento sulla necessità di programmare il servizio pubblico ed evitare «l’ossessiva ricerca della privatizzazione».
Un secco no al privato e alle esternalizzazioni nella sanità marchigiana è ribadito dal segretario provinciale Fials, Claudio Acacia: «aAbbiamo trovato interessati alle nostre proposte i componenti della minoranza – spiega – la bozza del piano sanitario deve tenere presenti le nostre osservazioni».
Tra le criticità evidenziate dal sindacato, la situazione degli infermieri dell’Assistenza Domiciliare Integrata, che per carenza di organico, servizi e strumenti strutturali non sempre riescono a rispondere alle richieste dell’utenza.
Per quanto riguarda la questione degli OSS, Operatori Socio Sanitari, Fials auspica al più presto un riconoscimento professionale, sulla scia di quanto avviene in Ligura, dove è stato istituito un apposito Albo professionale.