ANCONA – Andrà subito a processo, senza passare per l’udienza preliminare, l’americano di 22 anni che il 19 marzo scorso pestò a sangue un agente marittimo di 34 anni di una nota agenzia marittima, suo amico. Il pubblico ministero Andrea Laurino ha chiesto il giudizio immediato per il giovane, Alek Bonikowski, originario del Kansas, accusato di lesioni gravi. Il dibattimento si aprirà il prossimo 21 ottobre davanti alla giudice Maria Elena Cola. La difesa, rappresentata dall’avvocato Erika Micucci, potrebbe chiedere di procedere con un rito alternativo e sta valutando un patteggiamento. Il suo assistito attualmente ha lasciato il carcere di Montacuto, dopo l’arresto della polizia, e si trova in una comunità di Vasto, sempre in regime detentivo. L’americano era ospite a casa della vittima quel periodo.
Dietro il pestaggio, lo prese a pugni al Barino dove erano andati a bere birra, ci sarebbe stato un gioco finito male. «Giocavamo alla lotta, non mi sono reso conto di avergli fatto male», aveva spiegato il 22enne durante la convalida dell’arresto, al gip Carlo Masini.
Sull’episodio il giovane non aveva ricordi ancora lucidi perché era stato trovato con un alto tasso alcolico (quasi 3 grammi litro) e positivo all’uso dei cannabinoidi.
Stando alle dichiarazioni rese al giudice, i due amici stavano scherzando e, come fatto in altre occasioni, hanno simulato una lotta finita male per l’anconetano 34enne. Insomma quei pugni che lo avevano portato in ospedale, con una prognosi di 40 giorni e fratture varie tra le quali anche una allo zigomo per la quale aveva dovuto affrontare una operazione, non sarebbero stati generati da una lite ma bensì da un gioco. I due si erano conosciuti ad una cena di amici in comune e il 34enne lo aveva ospitato a casa sua per qualche giorno perché era rimasto senza un appoggio visto che si era lasciato con la fidanzata che abitava a Filottrano. Poi sarebbe ripartito per il Kansas.