ANCONA – Il contenuto del pc di Simone Santoleri e i pezzi di carta trovati addosso a Renata. Potrebbero essere questi i due elementi chiave per arrivare alla svolta delle indagini sulla pittrice di Chieti residente da anni nel capoluogo dorico e trovata morta il 10 novembre in un fosso a Tolentino, ad un mese dalla sua scomparsa. Il computer del figlio, analizzato dal perito nominato dalla procura, Luca Russo, conterrebbe materiale molto utile all’inchiesta. È quanto trapela sul giallo della 64enne, scomparsa il 9 ottobre da Giulianova, dove era andata a trovare l’ex marito Giuseppe e il figlio Simone. In settimana verrà fissata anche la data per l’atto irripetibile relativo ai telefonini di padre e figlio e alle schede telefoniche.
Questa mattina intanto all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Torrette è iniziato l’accertamento irripetibile sui pezzi di carta trovati addosso al corpo di Renata e sulla biancheria sequestrata in casa dei Santoleri: cuscini, lenzuola e coperte. I consulenti scelti dalla procura sono il medico legale Loredana Buscemi, che si è occupata anche dell’autopsia, e Federica Alessandrini.
Saranno effettuate analisi genetiche e merceologiche per le quali i periti si sono presi 60 giorni di tempo. «L’accertamento andrà avanti per molti giorni – dice l’avvocato Gianluca Carradori – perché il materiale da esaminare è tanto». Rimane ancora sotto sequestro la Fiat Seicento dove, la settimana scorsa, i carabinieri del Ris hanno prelevato tracce di terriccio e ghiaia che verrà comparata con il terreno di Tolentino, dove è stato trovato il cadavere della pittrice.
PC E CELLULARI. Il computer, come anche la pennetta drive di Simone, sequestrati nella casa di Giulianova, sono al vaglio del consulente informatico da almeno dieci giorni. Conterrebbe parecchio materiale utile ai fini investigativi. I cellulari sui quali inizieranno gli accertamenti, per risalire a messaggi inviati, numeri di telefono chiamati, sono nove per quanto riguarda padre e figlio e due invece quelli della pittrice, trovati nell’abitazione di Ancona ancora sotto sequestro come anche la salma della donna che rimane a disposizione della procura. I telefonini di Renata non comprendono quello che la pittrice utilizzava prima della sua scomparsa. Quello non è stato ancora trovato. Da analizzare anche tre sim card intestate a Simone.
CARTA E BIANCHERIA. Nel dettaglio si mira a conoscere la composizione della carta che Renata aveva addosso, una componente singolare visto che il materiale si trovava tra la pelle e i vestiti. Al momento è stato escluso che possano essere i resti di una carta assorbente che, visto lo stato di avanzata decomposizione del cadavere della donna, sarebbe stata impossibile da trovare. I pezzi di carta non presenterebbero delle scritte anche se solo gli esami approfonditi potranno escluderlo del tutto. Forse la pittrice aveva dei documenti che aveva portato all’ex marito o la carta è stata utilizzata per il trasporto del corpo fino a Tolentino? Sempre questa mattina sono iniziati gli accertamenti sui pezzi di plastica trovati vicino al cadavere che potrebbero essere legati al trasporto del corpo o semplicemente essere immondizia comune visto che nella scarpata è stata trovata una sorta di discarica dove confluivano diversi rifiuti e di diversa natura.