GIULIANOVA – Quattro ore di rilievi all’interno dell’abitazione, in via Galilei. Prelevati solo reperti biologici. Il luminol però non avrebbe rilevato tracce di sangue. Nessun sequestro di vestiti e oggetti. È quanto emerge dopo il sopralluogo dei Ris, il reparto investigazione scientifiche dei carabinieri, alla casa di Simone, 43 anni, e Giuseppe Santoleri, 67 anni, , padre e figlio indagati a piede libero per concorso in omicidio aggravato, occultamento e distruzione di cadavere della pittrice Renata Rapposelli, 64 anni. La donna, madre di Simone ed ex moglie di Giuseppe risulta tuttora scomparsa, dal 9 ottobre scorso.
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L’avvocato Gianluca Carradori è stato presente ai rilievi e ora chiederà il dissequestro dell’appartamento. «Padre e figlio hanno trascorso la notte sul divano del mio studio – dice il legale – ora stanno in un hotel. Sono tranquilli e ribadiscono la versione sempre sostenuta e che il papà ha accompagnato la ex moglie a Loreto in auto, lasciandola a due chilometri dalla Basilica. Dai prelievi fatti non sono emersi elementi contro i miei clienti. In casa non sono state trovate tracce di sangue».
Simone, dopo l’avviso di garanzia che lo vede indagato con il padre, promette che presto tornerà a parlare. «Ora non posso dire più nulla – risponde contattato al cellulare – ma prestissimo io e papà avremo qualcosa da dire». I due, ieri notte, tornati a Giulianova, hanno chiesto di prendere in affitto un appartamentino accanto alla loro abitazione, alloggi estivi che vengono dati in locazione, ma la proprietaria non ha acconsentito.
Finiti gli accertamenti in casa, i Ris si sono spostati in un deposito dove la procura dorica ha fatto portare l’auto di Giuseppe, sotto sequestro giudiziario. La Fiat 600 è stata sottoposta alle stesse verifiche tecnico-scientifiche dell’abitazione.
Dopo l’avviso di garanzia, notificato alle 4 di ieri a Giulianova, al comando della stazione locale dove li attendeva il loro avvocato e dove sono stati portati dai carabinieri di Ancona a seguito del lungo interrogatorio fatto alla caserma della Montagnola, tutta l’attenzione del caso si è spostata sugli unici indagati. Stando ai vicini di casa, un complesso di abitazioni che si trovano lungo la nazionale e per lo più abitato d’estate dai turisti, i rapporti tra padre e figlio non sarebbero così idilliaci e non lo sono nemmeno con il vicinato. Giuseppe Santoleri, pensionato che in passato aveva lavorato sulle piattaforme per l’estrazione di idrocarburi, passa molto tempo a casa e dall’abitazione sarebbero stati sentiti più volte dei litigi. Ma non il 9 ottobre, giorno in cui la pittrice avrebbe raggiunto i familiari in treno, partendo da Ancona. La donna non è stata vista da chi abita nella zona. Nell’orario indicato dal figlio, come arrivo della madre a Giulianova, tra le 13 e l’ora successiva in cui sarebbe poi ripartita a bordo dell’auto dell’ex marito che si sarebbe offerto di riportarla ad Ancona, la vicina palestra non aveva attività e quindi era deserta e il vicino centro estetico era chiuso. Nessuno avrebbe visto e sentito qualcosa di strano.
Simone Santoleri ha un passato come guardia giurata ed è padre di una bambina che non vive con lui. Stando al suo avvocato però non ha armi in casa. In via Galilei abita da circa 11 anni.
INDAGINI – Quattordici i carabinieri del Ris che hanno operato per i rilievi in casa, iniziati attorno alle 13, dove è stato effettuato anche lo stub, l’accertamento che rileva la presenza o meno di polvere da sparo. All’esame dettagliato dei militari, sul posto anche gli investigatori del reparto operativo di Ancona, vestiti e soprammobili della casa. I carabinieri, attorno alle 17, hanno portato via solo reperti biologici. In via Galilei sono arrivati anche il comandante della Compagnia di Giulianova, il maggiore Domenico Calore, e quello della stazione, il maresciallo Angelo Varletta. Terminati i rilievi in casa i Ris hanno proseguito con l’auto, una Fiat 600 intestata a Giuseppe ma guidata anche dal figlio Simone. Anche nella vettura non sarebbero emersi, stando all’avvocato, elementi importanti ai fine dell’indagine.
Gli investigatori cercano tracce della presenza della donna sia in casa che in auto, tracce che possano avvalorare o smentire la versione dei fatti fino a qui sostenuta da padre e figlio , vale a dire la partenza della donna poco dopo essere arrivata a Giulianova e il fatto che l’ex marito l’avrebbe lasciata a due chilometri da Loreto, poco lontano da una discarica, dopo una lite per questioni economiche.
La coppia era separata da 30 anni. Da maggio scorso la pittrice aveva ottenuto un assegno mensile di mantenimento dall’ex marito, pari a 200 euro. Così aveva stabilito il giudice dopo una causa avviata dalla donna. Rapposelli aveva chiesto anche gli arretrati all’ex coniuge, circa 2mila euro.
L’avvocato ha chiesto l’acquisizione della cartella clinica dell’ex marito, all’ospedale di Giulianova, che il 17 ottobre, di mattina presto, avrebbe raggiunto da solo la struttura per farsi ricoverare perché non stava bene. Praticamente il giorno dopo la denuncia di scomparsa da parte di un amico della ex moglie, ai carabinieri di Cingoli, che non riusciva più a mettersi in contatto con la pittrice.