ANCONA- Sei miliardi e 800 milioni di euro di investimenti strutturali nelle Marche fino al 2024. A riferirlo è il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini, ad Ancona per il 3° forum territoriale “Il rilancio delle città, delle infrastrutture e del governo del territorio”. Per la Fano Grosseto e la Quadrilatero sono rispettati i finanziamenti e i tempi previsti. «Per la Quadrilatero siamo al 90% delle opere realizzate, per la Fano Grosseto ha una tempistica e appaltabilità divisa in lotti tra il 2018-2019. La data per il termine dei lavori è prevista per i quattro anni successi. Si tratta di un’opera che era rimasta inchiodata ma che ora è inserita, con un investimento di 451 milioni, nel piano quadriennale Anas» afferma Nencini.
L’investimento di sei miliardi e 800 milioni di euro servirà a collegare meglio la regione, sia per connessioni interne che esterne. In particolare, 270 milioni di euro sono stati stanziati per opere infrastrutturali nel porto di Ancona: la realizzazione di un nuovo molo di sopraflutto e della banchina rettilinea, la demolizione del molo nord, la pulizia dei fondali, la creazione di una nuova piattaforma logistica nell’area ex Marotti e il nuovo terminal. 240 milioni di euro al nodo Falconara, 350 milioni di euro sono invece stati stanziati per la velocizzazione della linea ferroviaria adriatica Bologna Lecce. Per i collegamenti del porto con l’Adriatico 131 mila euro, per la linea ferroviaria Spoleto – Fabriano – Montecarotto altri 329 mila euro. E ancora, 200 milioni di euro per la terza corsia dell’A14 tra Ancona Sud e Porto Sant’Elpidio, per lo svincolo di Pesaro e la viabilità del comune di Fano.
Il Forum di Ancona, dopo quelli di Prato e Foligno, è la terza tappa di questo ciclo di confronto che porterà alla redazione di un documento per la definizione dell’Agenda Urbana Nazionale. «C’è un piano città, che come governo, presenteremo in autunno – spiega Nencini -. Nella globalizzazione è difficile stare in piedi da soli se si è piccoli, mi riferisco ai piccoli comuni che sono una risorsa, ma che da soli non costituiscono una piattaforma socio economica forte. Penso allora a una sinergia tra Marche, Toscana e Umbria. Per queste tre regioni complessivamente ci sono 16 miliardi di investimenti».