Ancona-Osimo

Più spazi e una viabilità migliore. Ecco cosa chiedono le aziende per il porto di Ancona

Cna propone di mappare le aree disponibili e censire le esigenze delle aziende per poi verificare se è possibile avere accesso ad alcune zone a condizioni più vantaggiose. Di recente, l'associazione di categoria ha incontrato l'assessora Ida Simonella per fare il punto

Navi al porto di Ancona

ANCONA – L’area che comprende i comuni di Ancona, Falconara, Numana e Sirolo, è un bacino molto interessante per quanto riguarda le imprese che gravitano attorno al settore della nautica. Cna Ancona sta lavorando ad un progetto di ampio respiro che parte proprio dall’analisi dei dati e delle esigenze di comparti ed aree specifiche, tra cui il porto dorico, considerato il motore dello sviluppo manifatturiero della città.

In questo contesto, la responsabile di Cna Produzione Lucia Trenta, ha incontrato di recente l’assessora al Porto Ida Simonella al fine di affrontare insieme le problematiche messe in evidenza dalle imprese che lavorano all’interno dello scalo dorico e per trovare possibili soluzioni.

A destra Lucia Trenta della Cna e l'assessora Ida Simonella
A destra Lucia Trenta della Cna e l’assessora Ida Simonella

«Durante l’incontro – racconta Lucia Trenta – abbiamo presentato all’assessore alcuni dati, secondo i quali nell’area vasta considerata operano 76 imprese tra cantieri navali, imprese di manutenzione, refitting e noleggio di imbarcazioni. A queste, si aggiungono le decine e decine di attività che operano nella carpenteria, nell’impiantistica, negli allestimenti in legno, metallo, tappezzerie e altro ancora. Negli ultimi anni si è assistito ad un riposizionamento di molte attività di questi settori, che hanno diversificato la loro committenza, cominciando a lavorare anche per i cantieri».

«Crediamo – continua Trenta – che il rilancio di Fincantieri e di altri cantieri navali che producono yacht di lusso possa risultare un nuovo sbocco produttivo per le imprese locali, in difficoltà a causa della mancata ripresa dell’edilizia e dei consumi delle famiglie in genere».

Cna ha illustrato all’assessore Simonella l’esito degli incontri avuti, nei giorni scorsi, con le imprese della filiera della nautica, dai quali è emerso un quadro che da una parte tende all’ottimismo, perché i cantieri hanno ripreso a lavorare, ci sono nuove committenze e un rilancio delle attività di subfornitura e di servizi, dall’altro però da questo nuovo sviluppo derivano problematiche legate alla mancanza di spazi e di viabilità.

«Alcuni cantieri hanno riportato al loro interno lavorazioni prima esternalizzate – spiega ancora Lucia Trenta -, in questo modo gli spazi per le imprese artigiane si sono ulteriormente ridotti. Luoghi disponibili ci sarebbero, alcuni allo stato attuale completamente abbandonati, ma a condizioni molto svantaggiose per le piccole imprese. La proposta di Cna è di mappare le aree disponibili e censire le esigenze delle imprese in termini di spazio, per poi verificare se è possibile avere accesso ad alcune zone a condizioni più vantaggiose».

Altro importante problema rilevato dalla Cna è quello relativo alla viabilità, che soffre dell’aumento di traffico anche pesante all’interno del porto e che andrebbe meglio regolamentata.

Infine, Cna ha segnalato all’assessore l’esigenza di trovare uno spazio adeguato per l’ormeggio di grandi barche, con una banchina dedicata, che sarebbe importante attrarre per poter poi gestire, grazie ad imprese locali, tutte le funzioni di manutenzione e servizi.

«L’incontro è stato positivo – conclude Trenta – ed abbiamo avuto assicurazioni da parte dell’assessore che potremo lavorare insieme su questi temi, di concerto con l’Autorità Portuale».