ANCONA – «Chi prenderà le decisioni in sanità?». È l’interrogativo del consigliere regionale Gianluca Busilacchi, alla luce della nomina di Federico Talè a successore di Fabrizio Volpini (leggi l’articolo). Ma Art.1-Mdp non ci stanno e chiedono nuovamente al governatore Luca Ceriscioli di nominare un assessore alla sanità a tempo pieno. «Troppi e importanti i problemi da affrontare – si legge nella nota diramata dal movimento politico – liste di attesa, nuovo piano socio sanitario regionale, completamento ospedali di Comunità, rete d’emergenza e dulcis in fundo la questione degli investimenti», le priorità evidenziate.
«Le dimissioni di Volpini dimostrano, qual’ora ce ne fosse ancora bisogno quello che Art.1-Mdp sostiene da tempo e cioè che è assolutamente necessario e urgente un assessore alla sanità – afferma il consigliere regionale di Art.1-Mdp Gianluca Busilacchi – La figura della delega ad un consigliere non ha praticamente alcun senso, se non di creare maggiore confusione tra le figure preposte, poiché il consigliere delegato non avendo potere di firma e non portando gli atti in giunta non è necessariamente sovraordinato rispetto alla dirigenza e alla struttura tecnica e rischia invece di andare con essa in conflitto. Non si capisce quindi chi prenderà le decisioni nella sanità, sarà il presidente, sarà il consigliere delegato, saranno i dirigenti o sarà il presidente di commissione? Non è chiaro questo schema e questo rischia di non risolvere alcuni ritardi della sanità marchigiana che sono senza una chiara direzione politica. Questa cosa a noi non ci sta bene».
Art.1-Mdp richiamano la politica alla responsabilità nelle scelte, invocando un cambiamento di rotta «deciso e chiaro. Non basta una delega a metà – scrivono – La riconsegna della stessa da parte di Volpini sembrava un passo verso questa direzione, ma la nomina di ieri di Tale’ dimostra che non c’è volontà di cambiare e innovare».
«Purtroppo in questa occasione si è persa l’opportunità di modificare le scelte – spiega Massimo Montesi, coordinatore regionale del movimento – e di predisporre strumenti essenziali per le modifiche necessarie che servono nell’affrontare i problemi delle persone. E’ di questo che dobbiamo preoccuparci e non degli equilibri interni».
Non un giudizio sulle persone, quello di Art.1-Mdp, «ma forse la scelta di ieri segna anche un giudizio negativo sull’operato e le considerazioni fatte pubblicamente da Fabrizio Volpini, che aveva espresso perplessità proprio sull’impossibilita di svolgere il ruolo per la mancanza di chiarezza dello stesso – conclude la nota del movimento – Un giudizio sulla persona che ovviamente non ci appartiene. Si è persa un’occasione e purtroppo anche tempo prezioso per i marchigiani».