Ancona-Osimo

Gasparri lancia la volata di Daniele Silvetti: «Sinistra ai box nelle Marche»

Visita dell'ex ministro di Forza Italia ad Ancona in vista delle elezioni regionali. Il politico non ha lesinato stoccate ai 5 Stelle e al centrosinistra che per l'appuntamento alle urne ha provato a «lucidare l'argenteria ma è solo peltro»

Da sinistra Clemente Rossi, Maurizio Gasparri, Daniele Silvetti e Teresa Dai Pra

ANCONA – Tappa del senatore Maurizio Gasparri questa mattina, lunedì 7 settembre, ad Ancona per lanciare la volata alle regionali del candidato di Forza Italia Daniele Silvetti. L’ex ministro per le Telecomunicazioni e presidente del gruppo parlamentare al Senato del partito berlusconiano, ha tracciato gli obiettivi di Forza Italia nelle Marche, spiegando che il fermento imprenditoriale caratteristico della regione a suo parere ha sempre avuto una maggiore assonanza con i valori del centrodestra piuttosto che del centrosinistra.

«La sinistra nelle Marche ha bisogno di fare una pausa ai box» ha detto senza mezzi termini Gasparri, spiegando che Forza Italia ha le potenzialità per rendere le Marche e il capoluogo, Ancona, protagoniste in Italia. «Dobbiamo prendere per mano le Marche e le imprese del territorio, per farle tornare ad essere protagoniste sul panorama nazionale», poi ha spiegato che la regione è ricca di eccellenze che sono riuscite a conquistare il primato mondiale in diversi settori, realtà che il partito vuole «valorizzare».

Parlando dei competitor alle regionali, il senatore forzista è andato all’attacco del centrosinistra, reo di provare a «sostituire una classe dirigente logora» prima «mandando via il presidente regionale Ceriscioli dopo una sola legislatura» e poi tentando di «lucidare l’argenteria che argenteria non è perché in realtà è solo peltro».

Ma non ha risparmiato stoccate anche in direzione del Movimento 5 Stelle, colpevole, tanto a livello nazionale, tanto locale, di «improvvisazione». «Non si prende alla guida del Paese, uno che il primo giorno arriva in taxi» ha detto riferendosi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma anche per il governo della Regione ha detto «servono persone solide». Gasparri ha battezzato il movimento come «il virus grillino» e si è detto stupito del fatto che abbia contagiato l’Italia e le Marche, ma ha anche detto che «dopo averne sperimentato l’imbecillità, è come un virus: chi non lo ha preso è ormai  immunizzato». Inoltre ha auspicato «il ritorno ad una maggiore saggezza» con il centrodestra che si candida ad essere un «contenitore» per questo elettorato.

Le elezioni regionali secondo Gasparri sono una occasione storica per conquistare le Marche, una regione che va «rispettata di più». Ha detto poi anche che l’esito non è scontato «nonostante i sondaggi siano favorevoli al candidato governatore di centrodestra (Francesco Acquaroli, ndr). Tuttavia siamo a buon punto». Rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della conferenza stampa, sulle possibili ripercussioni dell’esito delle regionali sugli equilibri politici nazionali del governo, ha detto: «Penso che tutte le elezioni sono importanti politicamente e che la conquista di Regioni come le Marche ed altre, che sono state sempre governate dalla sinistra, è oggi alla portata della coalizione di centrodestra, che è unita e credibile».

Da sinistra Rossi, Gasparri, Silvetti, Dai Pra

Inoltre ha puntualizzato che «se dal 2018 ad oggi 8 Regioni sono passate dal centrosinistra al centrodestra e altre se ne aggiungeranno, Conte che vive come “Alice nel paese delle meraviglie” può far finta di niente, ma la realtà gli piomberà addosso inesorabilmente».

Invece sulle dichiarazioni del commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti che ha rivendicato per il partito salviniano gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura nelle Marche ha spiegato che «è un problema che affronteranno i partiti. Io sono anche responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia: se sarà necessario darò manforte ai nostri esponenti, prima però bisogna vincere e poi bisogna vedere il peso politico di ciascuno. Fare le giunte prima del voto non porta bene, quindi eviterei queste discussioni».

Circa invece le ipotesi di assessorato a cui potrebbe puntare Forza Italia, ha dichiarato: «Ci rimetteremo a quello che è il giudizio degli elettori, al peso politico delle forze» ed ha spiegato che non è tempo di «presunzione» che oltretutto «in politica non paga. Noi vogliamo vincere, siamo consapevoli della portata storica, Forza Italia poi avrà nel consiglio regionale delle Marche persone per ricoprire gli incarichi». Inoltre ha aggiunto: «Ci siamo chiesti perché le Marche, regione di tanta imprenditorialità, di tanta capacità, di tanti distretti che sono ai primi posti nel mondo in questo e in quel settore, si fossero rassegnate alla sinistra: finalmente il clima cambia e quindi mi preoccupa più questa svolta storica che non poi gli assetti, le soluzioni si troveranno».

Daniele Silvetti

Daniele Silvetti ha spiegato che l’impegno prioritario del partito sarà quello relativo al reperimento delle risorse necessarie al rilancio della regione, e centrali in questo senso saranno i fondi europei con le opportunità offerte dal Recovery Fund: «Ci crediamo fortemente e su questo ci impegneremo molto» ha dichiarato, spiegando che tra le questioni prioritarie da affrontare ci sono i temi del welfare e dell’internazionalizzazione, per il quale sono strategiche le infrastrutture. Su questo filone ha sottolineato che occorre puntare sulla macro regione Adriatico-Ionica, della quale ha dato merito all’ex presidente regionale Gian Mario Spacca per l’intuizione ed ha dichiarato che sarà centrale anche per «vincere la concorrenza della Croazia», oltre che per restituire centralità al porto di Ancona e più in generale al capoluogo che deve avere un «ruolo leadership». Poi la riorganizzazione del welfare, dove vige «disorganicità e difficoltà a rapportarsi con l’utenza», ma occorre anche «spoliticizzare l’apparato sanitario che flette su se stesso perché paralizzato e lottizzato».

Un tema sul quale ha concordato anche il coordinatore del partito dorico Teresa Dai Pra, che ha detto «basta hai primari con la tessera di partito» ed ha sottolineato che «le Marche sono state distrutte dal governo di centrosinistra» che ha peccato di «arroganza» e di non aver ascoltato i cittadini. «Ancona deve essere trainante in regione» ha detto Dai Pra, spiegando che per raggiungere questo obiettivo occorre puntare su porto e aeroporto, ma anche che la nuova classe politica che amministrerà la Regione dovrà andare «a Roma con pugno fermo per pretendere soluzioni» per il territorio. Infine, ha espresso la sua contrarietà alla delega dell’assessorato alla Sanità per il nuovo governatore. Infine ha chiesto risposte per l’entroterra isolato e colpito dal sisma.

Il coordinatore provinciale del partito, Clemente Rossi, ha invece posto l’accento sul progetto di Forza Italia, ricco di «valori vivi e pronti ad affermarsi» con l’obiettivo di un «radicamento nel territorio e del contatto con i marchigiani».