ANCONA – La mossa della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni di ufficializzare il nome di Francesco Acquaroli quale candidato presidente per la colazione di centrodestra non è andata giù alla Lega. È la replica è arrivata secca con i rappresentanti del partito di Salvini che lamentano di aver «appreso dalla stampa il nome del candidato». «Non intendiamo porre veti su alcuno» spiegano in una nota «sul metodo, invece, abbiamo molto da dire ritenendolo inaccettabile».
Insomma, è braccio di ferro tra Meloni e Salvini, che oltretutto sarà ad Ancona proprio lunedì prossimo. Il senatore della Lega Paolo Arrigoni ha precisato di attendere l’arrivo del leader e ha confermato di stare lavorando ad una rosa di nominativi a candidato espressi dal suo partito.
«La Lega è forza trainante, imprescindibile, di questo desiderio di cambiamento, come già ampiamente dimostrato dalle elezioni europee- spiegano Mirco Carloni, Luigi Zura Puntaroni, Sandro Zaffiri e Marzia Malaigia in una nota congiunta – . Proprio per questo ribadiamo, ancora una volta, che non accettiamo e non accetteremo fughe in avanti sui nomi, ancor più se decise altrove e senza alcun coinvolgimento del territorio. Per noi prima di tutto vengono i marchigiani, poi le bandierine». Insomma la Lega vuole far valere sul piatto della bilancia il “peso” del partito.
A replicare da Fratelli d’Italia ci ha pensato l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, fondatore con la Meloni del partito. La Russa difende a spada tratta la scelta di Acquaroli spiegando che è stata attuata «dai leader nazionali» di centrodestra «con il medesimo criterio con cui sono stati valutati i candidati delle altre regioni in cui sono imminenti le elezioni a partire dall’Emilia Romagna».
Puntualizza inoltre che «il nome di Francesco Acquaroli» come avvenuto anche per le altre regioni «e’ stato segnalato da tempo al tavolo nazionale affinché ogni partito della coalizione informasse il territorio e ne raccogliesse eventuali criticità prima dell’annuncio».
Poi La Russa chiude il cerchio della polemica spiegando «mi rallegro per la dichiarata adesione dei consiglieri marchigiani leghisti di non avere avanzato alcuna perplessità sulla persona candidata essendo l’onorevole Acquaroli da tutti ritenuto una risorsa per la Regione Marche».