ANCONA – Raggiunta l’intesa Pd – Movimento 5 Stelle per la formazione di un nuovo esecutivo e sciolta la riserva del premier Conte, nasce il governo giallo-rosso. Sono in molti però a chiedersi quanto potrà durare questo esecutivo che racchiude in sé visioni diverse sull’azione politica, anime distanti fra loro e che spesso parlano due lingue completamente diverse. Abbiamo messo faccia a faccia due senatori marchigiani: il dem Mario Morgoni e il pentastellato Mauro Coltorti. Ecco cosa ci hanno detto.
L’accordo è stato raggiunto, ma chi ha vinto, il Pd o i 5 Stelle?
Mario Morgoni: «Questa volta non fa’ notizia il conflitto, ma la sintesi»
«Il governo c’è, quindi ha vinto il paese. Una buona notizia per l’Italia, confermata anche dalle reazioni dell’opinione pubblica alle quali stiamo assistendo in queste ore e che dimostrano che la situazione si sta rasserenando. Non vedo il prevalere degli uni sugli altri, ma del senso di responsabilità tra forze molto distanti tra loro che hanno comunque saputo trovare un punto di incontro per il bene del paese. Questa volta non fa’ notizia il conflitto, ma la sintesi e questa è una buona notizia per il paese».
Mauro Coltorti: «Un programma che punta a realizzare un progresso per il paese»
«Direi che ha vinto il paese, abbiamo infatti un nuovo governo che si è concentrato sui temi importanti. Con il Pd siamo d’accordo sull’ambiente, per arrivare il più rapidamente possibile al 100% di rinnovabili, inoltre hanno approvato tutti i punti che abbiamo portato al tavolo di discussione, alcuni dei quali ho seguito personalmente, come giovani e futuro, innovazione digitale, Made in Italy, telecomunicazione, tutela dei beni comuni e del cittadino, sicurezza delle infrastrutture e protezione dalle calamità naturali fra le quali il terremoto. Un programma che punta a realizzare un progresso per il paese che rimetta al centro i cittadini grazie al lavoro e allo sviluppo economico. È questo che ci interessa realizzare per il bene dell’Italia».
Il contratto 5 Stelle-Lega è crollato sulle diversità e tra i conflitti, la domanda è: voi quando litigherete?
Mario Morgoni: «Questo non sarà il governo in grado di disegnare strategie di lungo termine»
«Credo che avverrà nel momento in cui il senso di responsabilità dovesse venire meno. Questo non sarà il governo in grado di disegnare strategie di lungo termine per il paese: per questo sarebbe necessaria una visione comune del futuro e una coesione che le componenti politiche di un governo non esprimono. Ma credo che con serietà, realismo, buon senso, uscendo dal teatrino della politica e facendo un’operazione di verità con i cittadini, si potranno realizzare iniziative molto importanti per il nostro paese»
Mauro Coltorti: «Non siamo quelli del no, siamo per il sì alle opere che servono»
«Quando ci saranno punti di contrasto sulla realizzazione del programma concordato. La Lega sostiene che questo sia il governo più a sinistra della storia della Repubblica: non so se questo sia vero, ma se questi punti che vogliamo realizzare e che si occupano del cittadino sono di sinistra a noi non interessa, perché quello che è importante è il bene del paese. Il budget che abbiamo è limitato, dovremo fronteggiare l’aumento dell’Iva, oltre a spendere oculatamente. Inoltre dobbiamo curare la qualità degli investimenti. Non siamo quelli del no, siamo per il sì alle opere che servono».