ANCONA- Stefano Tombolini è il candidato sindaco del centrodestra appoggiato dalla coalizione formata da Lega, Fratelli D’Italia, Forza Italia e Udc, e dalle liste civiche 60100 e Servire Ancona. Ingegnere, è il fondatore della civica 60100 di cui è stato il capogruppo in Consiglio comunale. Per cinque anni ha portato avanti le sue battaglie dai banchi dell’opposizione. Dopo le interviste a Daniela Diomedi del Movimento 5 Stelle, a Valeria Mancinelli, candidata del centrosinistra e a Francesco Rubini di Altra Idea di Città, si chiude il confronto di Centro Pagina con l’intervento di Tombolini.
Stefano Tombolini, quali saranno le sue priorità?
«Il primo degli obiettivi sarà quello di lavorare affinché la città cresca armonicamente puntando sul decoro urbano, realizzato attraverso l’implementazione di un sistema manutentivo efficace e controllato. Ma anche ponendo attenzione e grande rispetto al complesso sistema della sicurezza sociale, del controllo ambientale e della stessa sostenibilità del sistema del trasporto pubblico sia in chiave economica che appunto ambientale. Attivare tutte queste azioni porta a sostenere e a tutelare le famiglie, in particolare quelle a basso reddito, prevedendo un sistema di agevolazioni. Ad esempio l’assegno di genitorialità, una carta dei servizi a domanda individuale quali asili, mezzi trasporto pubblico locale, eventi culturali e sportivi. Nel conto anche la valorizzazione dei mercati storici rimodulando gli usi urbanistici nelle zone industriali oggi trasformate in grandi piastre commerciali. Noi vogliamo dare valore alle attività commerciali nel centro storico, nei rioni più popolosi e popolari ma anche nei nuclei frazionali».
Cosa intende fare nei primi 100 giorni di mandato nel caso vincesse le elezioni?
«Approvare la delibera che modifica il regolamento di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica prevedendo una quota di riserva tra italiani residenti e stranieri, proporzionale alla popolazione. Implementare il sistema dei controlli di rispondenza contrattuale a partire da quelli relativi ai servizi per arrivare ai controlli di efficienza interna del Comune (controllo di budget, controllo di processo valutazione degli obiettivi, ecc.). Avviare la Consulta delle associazioni per costruire progetti capillari sul territorio negli ambiti sportivo culturale e sanitario. Vogliamo che Ancona diventi città capace di produrre cultura di crescere sportivi di livello e di qualità; intendiamo collaborare con il mondo del volontariato e dell’associazionismo su tutti i temi di assistenza e di supporto alle persone in difficoltà».
Un sogno per la sua città?
«Riavviare i progetti importanti, in particolare quello dell’uscita ad Ovest attraverso l’impegno di tutto l’ampio sistema della rappresentanza parlamentare della coalizione che ci sostiene. Vogliamo risolvere la situazione di grave criticità che penalizza lo sviluppo del nostro porto dorico e che da anni soffoca quindi la polvere, traffico, il rumore il quartiere di Torrette. Del resto, il progetto dell’uscita ad Ovest, dopo un iter di approvazione durato oltre 10 anni, non può essere cestinato pensando demagogicamente di archiviarlo come se fosse un fascicolo superato. Tematiche di riflessioni circa eventuali ipotesi alternative sono state già tutte affrontate ma noi riteniamo che quell’opera progettata ed approvata resta l’unica seria e praticabile ipotesi capace di risolvere entrambi i problemi. Ecco perché ci adopereremo con forza per riprendere il percorso superavviato, impegnando lo Stato al cofinanziamento dell’opera. Qualsiasi altra ipotesi riporterebbe infatti la città indietro di anni ed anni. Inaccettabile».