Ancona-Osimo

Fiera di San Ciriaco, i candidati sindaco: «Il format va rinnovato»

Tombolini, Rubini e Diomedi intervengono sul bisogno di rinnovare la tradizionale kermesse rendendola più "elegante", puntando sulla qualità delle presenze e sulla valorizzazione delle eccellenze locali

ANCONA- Almeno un giro alla Fiera di San Ciriaco è tradizione ma il tipo di articoli in vendita fa discutere, soprattutto perché la merce, a detta dei visitatori, è sempre più o meno la stessa. I candidati sindaco- Diomedi, Rubini e Tombolini- intervengono sul bisogno di rinnovare la fiera rendendola più “elegante”, puntando sulla qualità delle presenze e sulla valorizzazione delle eccellenze locali.

«Ho sempre ritenuto la fiera di maggio un evento importante per la città e per tutto il territorio circostante. Un evento che però negli ultimi anni ha visto sempre di più squalificarsi la sua natura diventando un’esposizione di merce dallo scarso valore e dal poco interesse collettivo. Un suo ripensamento è quindi necessario. Quello che proponiamo è di fare della fiera un momento di valorizzazione e promozione delle eccellenze locali, dal cibo all’artigianato passando per il vestiario, per l’arte e la cultura; un evento da connettere e collegare con il cuore pulsante della città e con il suo più intimo DNA – commenta Francesco Rubini, candidato sindaco di Altra Idea di Città-. La città ha bisogno di promuovere all’esterno la sua storia, le sue tradizioni, le sue competenze e la fiera può davvero diventare un volano decisivo per l’intera collettività anconetana. Un evento così organizzato, non solo aiuterebbe il tessuto economico sociale locale a crescere ed a farsi conoscere implementando senza dubbio le potenzialità turistiche della città dorica, ma diventerebbe anche momento importante per Ancona e per i suoi cittadini, bisognosi di ritrovare un’identità comune».

«Questa Giunta ci ha regalato questo Format per la Fiera di San Ciriaco fino al 2023 visto che ha aggiudicato alla Blu Nautilus l’appalto per la organizzazione di questa e di due altre fiere (Fiori e Mercatino di Natale) per il quinquennio 2018/2023- afferma invece Daniela Diomedi, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, in un post su Facebook-. Una “fiera” più elegante, meno “massiva”, sarebbe assolutamente da preferire, così come da preferire sarebbe una diversa gestione, auspicabilmente legata al territorio e da organizzare recuperando la antica tradizione che la vorrebbe più “centrata”… ma è assai probabile che così com’è ce la dovremo tenere fino al 2023».

«La Fiera di San Ciriaco storicamente era quella che da Piazza del Plebiscito saliva fino al Duomo. Oggi la fiera che fa da corollario alla celebrazione del ricordo di Ciriaco di Gerusalemme, patrono di Ancona, soffre di …elefantiasi. È cresciuta a dismisura tanto che gli ambulanti sono alcune centinaia e non poche richieste di partecipazione restano a volte inevase- aveva detto nei giorni scorsi Stefano Tombolini, candidato sindaco del centrodestra e delle liste civiche-. Purtroppo da tempo è la fiera a tener banco e non la storia di San Ciriaco. Una fiera cresciuta come posteggi ma non nella qualità. Ecco, è oramai indispensabile ripensare al futuro di questa sempre attesa manifestazione puntando sulla qualità delle presenze e non sul loro numero. È anche opportuno verificare se la fiera storica possa tornare ad illuminare il Guasco magari partendo proprio da quel boulevard di via XXIX Settembre».

Modificata l’ordinanza emanata a pochi giorni dall’inizio della Fiera. Il divieto di portare all’interno dell’area interessata, di vendere o somministrare bevande in contenitori di vetro, è ora limitato solo alle bevande alcoliche. La decisione, si legge nell’ordinanza, è stata presa «per non limitare eccessivamente le attività economiche del centro, trattandosi di una manifestazione fieristica».