Ancona-Osimo

Legge elettorale, la proposta del Movimento 5 Stelle

I consiglieri regionali pentastellati chiedono di modificare l'attuale legge regionale 27/2004 con l'introduzione del ballottaggio sotto il 35% dei voti ai candidati presidenti e l'accorpamento delle circoscrizioni di Ascoli Piceno e Fermo. La Pdl il cui iter è appena iniziato, dovrà essere discussa in Prima Commissione

Il gruppo del Movimento 5 Stelle Marche
Il gruppo del Movimento 5 Stelle Marche

ANCONA – Introduzione del ballottaggio sotto il 35% dei voti ai candidati presidenti, doppia candidatura e preferenza di genere, accorpamento delle circoscrizioni di Fermo e Ascoli Piceno e innalzamento della soglia di sbarramento dei partiti.
È questo, in sostanza, il cuore della proposta di legge avanzata dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, volta a modificare la legge regionale 27/2004 che disciplina l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale.

Il testo, firmato dal capogruppo dei pentastellati Gianni Maggi, e dai consiglieri Romina Pergolesi e Peppe Giorgini, ha visto la collaborazione nella fase di stesura anche dell’attivista del movimento di Civitanova, Riccardo Arbuatti, un’esperto del settore.

La pdl, come ha tenuto a sottolineare il consigliere Gianni Maggi, è aperta ai contributi dei cittadini e delle altre forze politiche e proprio per questo motivo è stata pubblicata online sulla piattaforma Lex Regionale di Rousseau e sarà presentata tramite banchetti pubblici nelle città.

Da sinistra i consiglieri regionali Peppe Giorgini, Romina Pergolesi, Gianni Maggi e l’attivista Riccardo Arbuatti

Una modifica importante, quella alla legge elettorale regionale, dal momento che, come ha precisato Maggi, «le Marche nella prossima legislatura saranno alle prese con la delicata fase della ricostruzione post sisma» e avranno bisogno di una «coalizione omogenea e compatta capace di governare la regione».
In quest’ottica rientra proprio l’introduzione del ballottaggio tra i due candidati Presidenti arrivati primo e secondo, se non viene ottenuto almeno il 35% dei voti. L’obiettivo, come ha sottolineato lo stesso capogruppo è quello di «favorire la governabilità», e di evitare il ricorso a coalizioni ampie senza una “reale” maggioranza alle spalle, sulla scia di quanto avviene anche in Toscana, dove il ballottaggio è già stato introdotto.

«Sono i cittadini che devono scegliere chi li governa» ha detto Maggi, e per lo stesso motivo nella pdl avanzata dal movimento viene chiesto anche l’innalzamento all’8% delle percentuali di sbarramento ottenute dalle liste, in modo da evitare «inciuci e accordi sottobanco fra liste e listelle », come ha dichiarato il consigliere Peppe Giorgini: «la legge li ammette – ha spiegato Giorgini – ma hanno ben poco di democratico. Crediamo che l’attuale legge elettorale delle Marche sia iniqua, ritenendo invece imprescindibile il ballottaggio per confrontarsi lealmente, viso a viso».

Per quanto riguarda, invece, l’accorpamento delle circoscrizioni di Fermo e Ascoli Piceno in una unica, riducendole di fatto a 4, si tratta di una misura volta a «renderle omogenee alle altre in termini demografici», ha precisato Peppe Giorgini.

La proposta, il cui iter è appena iniziato, dovrà essere discussa in Prima Commissione dove il M5S auspica la formulazione di un testo unico di concerto con gli altri partiti «ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che hanno a cuore la democrazia e la trasparenza – ha detto il capogruppo dei pentastellati – pronti a confrontarci per il bene di tutta la nostra comunità».

«Con questa PdL – ha dichiarato Romina Pergolesi – vogliamo anche promuovere la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive, in ottemperanza all’articolo 117 della nostra Costituzione. Esso evidenzia proprio l’importanza delle leggi regionali nella rimozione di ogni ostacolo che impedisca la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica. Finalmente anche la Regione Marche si conformerà alla normativa nazionale». Le Marche sono infatti tra le ultime arrivate in questo adeguamento insieme a Sardegna, Calabria e Puglia, come ha evidenziato la consigliera.