ANCONA – Un presidio di protesta per chiedere all’Amministrazione la chiusura definitiva dei due locali etnici del Piano, a cui è stata sospesa la licenza per trenta giorni su disposizione del Questore di Ancona. Questa mattina i militanti di Fratelli d’Italia hanno organizzato un presidio in piazza Ugo Bassi, davanti ai due negozi, e hanno esposto uno striscione e sbarrato simbolicamente i locali con del nastro biancorosso, per chiedere al Comune che le attività sanzionate non riaprano alla fine del provvedimento.
Il 18 aprile, infatti, per problemi di ordine pubblico la Polizia ha messo i sigilli, per 30 giorni, ad un minimarket e ad un phone center nel quartiere del Piano. La riapertura è prevista il prossimo fine settimana, ma Fdi chiede il «ritiro delle licenze». «Sono stati venti giorni di serenità e tranquillità – ha detto Angelo Eliantonio, Capogruppo di Fratelli d’Italia – per i residenti e per le attività commerciali vicine che sono in regola. Siamo qui per loro. Ci mettiamo la faccia perchè siamo preoccupati, come tutto il quartiere, per la riapertura fra 10 giorni di due locali che sono teatro spesso di risse, spaccio e degrado. Basta guardare la pulizia di questa strada in questi giorni, qualcosa vorrà dire. Ancona ha bisogno di un’amministrazione comunale che faccia scelte politiche diverse relativamente al tema dell’immigrazione e del commercio gestito da stranieri, che affronti con fermezza e decisione il tema dei quartieri multietnici». Per Fdi «l’aumento dei controlli verso questo tipo di attività commerciali, concorrenziali in maniera sleale sul piano degli orari di chiusura e della somministrazione e vendita di bevande e alimenti, e sensibili dal punto di vista dell’ordine pubblico, deve essere una priorità della giunta Mancinelli, sempre troppo distratta e disinteressata sul fronte sicurezza. Basta pensare al presidio fisso della Polizia locale in piazza Ugo Bassi, promesso mesi fa e ad oggi ancora incerto».
Lunedì il consigliere di Fdi Angelo Eliantonio presenterà un’interrogazione urgente in consiglio comunale per capire le intenzioni del Comune sul futuro di questi due negozi e della zona. «Per noi – spiega Eliantonio – occorre ritirare in maniera definitiva la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) a tutte quelle attività che provocano, come cita l’articolo 100 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, “tumulti o gravi disordini”, oppure “qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose” o, comunque, se il comportamento costituisca “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”. Inoltre ci appelliamo alle facoltà del sindaco in materia di ordine pubblico ai sensi dell’articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali, in base al quale la Mancinelli potrebbe ritirare la licenza in maniera definitiva a chi non rispetta le regole, e soprattutto a chi, come in questo caso, è recidivo». Già l’anno scorso infatti i due locali erano stati sanzionati con lo stesso provvedimento per 15 giorni e sottoposti ad obbligo di chiusura dalle 20 alle 8.
«Tolleranza zero – continua il consigliere – nei confronti di chi non rispetta le regole ad Ancona. Saremo i nemici giurati di chi ha intenzione di fare come vuole ed è per questo che abbiamo già fornito alle Forze dell’Ordine, con le quali è iniziata un’importante collaborazione su questo terreno, altre segnalazioni relative ad attività analoghe». «I temi della sicurezza e della legalità sono da sempre prioritari per noi – ha continuato Lorenzo Rabini, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – e da questo punto di vista il nostro partito rappresenta sempre una risposta valida ed efficace per i cittadini e i commercianti che rispettano le regole». «Porteremo questa istanza alla prossima riunione di zona – ha concluso Paola Sargentoni, consigliere del CTP6 di Noi con Ancona – perché chi vive e frequenta queste vie non ce la fa più. I cittadini meritano delle soluzioni immediate per risolvere questi problemi, figli di un disinteresse durato anni su questo fronte, per colpa di chi governa la città da troppi anni».