Nell’Aula del Consiglio regionale si è celebrata la seduta aperta dedicata a Carlo Urbani, il medico di Castelplanio che diede un contributo fondamentale alla lotta alla Sars, scomparso nel 2003 proprio in conseguenza della malattia contratta durante una sua missione professionale in Vietnam.
Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha ricordato Carlo Urbani come «un medico di straordinaria competenza, ma soprattutto un uomo guidato da una missione. Una missione – ha evidenziato Latini – che lo ha portato ad affrontare sfide globali, pur sapendo dei rischi e dei pericoli ai quali si esponeva. Con il suo impegno incessante – ha poi concluso Latini – ha portato la speranza a chi ne aveva più bisogno, facendo della sua vita una testimonianza di altruismo e dedizione, ricordando a tutto il mondo l’importanza di lavorare insieme per una causa comune, quella della tutela della salute di tutti, senza distinzioni sociali ed economiche».
Nell’Aula del Consiglio regionale si sono poi alternate riflessioni e testimonianze in ricordo del medico di Castelplanio. A partire dal sindaco della città natale di Urbani, Giuseppe Montesi che lo ha definito “figura emblematica e rappresentativa della lotta alle diseguaglianze, capace di battersi per un accesso universale alle cure”.
In videocollegamento la dottoressa Manuela Petino, medico e consigliera Aicu (Associazione italiana Carlo Urbani) ha ricordato il «senso di giustizia che emanava dalle sue parole e dalle sue azioni». In Aula consiliare anche il figlio di Carlo Urbani, Luca, vicepresidente della associazione intitolata al padre, che ha invitato a «un ricordo non statico e formale, ma vivo e in grado di far muovere le coscienze».
Di «eroe del quotidiano che ha lavorato fino all’ultimo con coraggio», ha parlato Donatella D’Amico, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, che ha riscontrato l’impatto forte di Urbani nelle riflessioni, nei lavori e negli elaborati presentati dagli studenti delle scuole che hanno partecipato al “Premio scolastico giornalistico Carlo Urbani”.
Roberto Gigli, direttore del Museo di Castelplanio dedicato al medico della Sars, ha sottolineato il valore immenso del lascito di Carlo Urbani. «Un lascito – ha detto – che intendiamo valorizzare anche all’interno di un museo in continua evoluzione».
Il vicepresidente della Giunta regionale, Filippo Saltamartini, ha chiamato in causa l’Eneide di Virgilio per definire Carlo Urbani, «per un nome così grande nessuna lode sarà mai pari».
Spazio poi alla premiazione delle scuole vincitrici del “Premio scolastico giornalistico Carlo Urbani” 2025, che hanno presentato in Aula i loro progetti e i loro lavori.
A seguire l’intervento del professor Carlo Torti, direttore del dipartimento “Sicurezza e Bioetica” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, collegato in videoconferenza. Un ricordo personale del medico, profondo e toccante, culminato con l’auspicio che «il messaggio lungimirante di Carlo possa arrivare ai potenti del mondo».
Conclusioni affidate al presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli che ha definito Carlo Urbani «esempio di caratura mondiale».
La seduta aperta per la Giornata “Carlo Urbani”, organizzata in ottemperanza della legge regionale n. 42 del 3 agosto 2020, è stata accompagnata dagli intermezzi musicali del gruppo “Gli amici dello zio Pecos” che hanno eseguito anche il brano dal titolo “Carlo cuor di coraggio”, scritto da Roberto Vespasiani, in memoria di Carlo Urbani.