Ancona-Osimo

Osimo, il dibattito sulle antenne infuoca la campagna elettorale

All'incontro, organizzato dalle Liste Civiche che sostengono il candidato sindaco Francesco Pirani, hanno partecipato esperti e tecnici che si sono confrontati sugli eventuali rischi che possono correre i cittadini con l’inquinamento elettromagnetico

L'antenna in corso di istallazione in via Tonnini a Osimo
L'antenna in corso di istallazione in via Tonnini a Osimo

OSIMO – A Osimo il caso antenne infuoca anche la campagna elettorale. «Venti possibili antenne sul territorio osimano sono venti errori gravi e quello fondamentale lo ha compiuto l’amministrazione comunale che ha redatto un regolamento errato e permette de facto l’installazione delle antenne delle diverse compagnie telefoniche», ha detto il presidente del Consiglio regionale Dino Latini in occasione del convegno “20 antenne telefoniche su Osimo. Come risolvere”, organizzato dalle Liste civiche che sostengono il candidato sindaco Francesco Pirani.

L’incontro ha visto la partecipazione di alcuni tecnici tra cui l’ingegner Marco Tomaino, l’ingegner Cesare Bora e di Luca Rech, esperto in biotecnologie naturali, dispositivi di protezione e terapia da inquinamento elettronico che si sono confrontati con il pubblico sui rischi che si possono correre con la presenza del potenziale inquinamento elettromagnetico. «Non siamo affatto contro la tecnologia ma crediamo che le persone debbano essere messe a conoscenza di progetti così importanti e che li riguardano da vicino. Il regolamento è stato fatto nel febbraio 2022 e niente è stato detto, l’amministrazione era a conoscenza del progetto sin da allora ma non ne è stata fatta parola. Il tenere nascosta la situazione la rende ancora più ambigua e più pericolosa, il progetto doveva essere reso noto prima, concertato, affrontato. Le notizie dovevano essere date subito quando le compagnie telefoniche cominciavano a chiedere le installazioni nelle aree private e in quelle pubbliche».

Il sindaco Simone Pugnaloni ha già ribadito: «Mi risultano in arrivo quattro nuovi impianti, non 20 come dicono le Liste civiche e grazie a noi che abbiamo approvato il regolamento. Il Comune può fare poco contro lo Stato sull’argomento. Sono stati comunque trovati siti pubblici per invitare i gestori a installarli lì, solo così aumenta il potere contrattuale del Comune che non può fare altro».

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