ANCONA – Si apre una nuova settimana calda a livello politico in vista dell’appuntamento delle Regionali previsto nel prossimo autunno. Ed è tutto uno scontro made in Pesaro a farla da padrona in questo momento. Da una parte il candidato del Pd e probabilmente dell’intero centrosinistra, Matteo Ricci, che continua a presentare il proprio programma nei teatri, l’ultimo a Urbino. Dall’altra l’assessore regionale di FdI, Francesco Baldelli. Terreno di scontro a 360 gradi con repliche e controrepliche a stretto giro di posta.

Matteo Ricci: «Marche ferme, serve un progetto serio per rimetterle in moto
«Non possiamo più accettare una sanità confusa, strade bloccate, treni turistici al posto dei collegamenti veri, affitti fuori controllo, giovani dimenticati e sicurezza lasciata ai sindaci. Le Marche sono ferme, e serve un progetto serio per rimetterle in moto. La sanità è nel caos non ho capito cosa vogliano fare all’ospedale di Urbino. Non ho capito cosa vogliano fare a Fano. L’unica cosa chiara è che nella loro testa esiste solo l’ospedale di Pergola, stiamo facendo Case della salute senza medici. Mancano i medici di base, mancano gli infermieri, e soprattutto nessuno parla più di salute mentale dopo il Covid l’emergenza è esplosa, riguarda sempre di più i giovani, ma non esiste più in nessun piano sociosanitario. Lo psicologo deve diventare un diritto: a scuola, nei quartieri, nella comunità».
Sulle infrastrutture Ricci parla di immobilismo e scelte miopi. «La Montelabbatese oggi è tutta dell’Anas. È il momento di progettare davvero una variante a Morciola, dove il traffico si blocca ogni giorno. È un’opera strategica, fattibile, che va messa sul tavolo nazionale – sulla ferrovia invece – vogliamo farci prendere in giro altri 40 anni con la Fano-Urbino? Io dico basta. La vera sfida oggi è collegare Urbino a Roma, non a Fano. Servono 12 km per unire la Pergola-Fabriano a Calmazzo. Una tratta breve, ma che cambierebbe tutto – così – diamo un ruolo centrale alla stazione di Fabriano, sfruttiamo gli investimenti del Pnrr sulla Orte-Falconara. Questo è un progetto strategico, non il trenino della domenica. Lo stesso dicasi sull’aeroporto: o si rilancia seriamente, mettendo in relazione l’aeroporto delle Marche con gli altri dell’Italia centrale, oppure la smettiamo con i proclami. Le infrastrutture devono portare le persone nelle Marche, non servono solo a tagliare nastri per propaganda». Per quanto riguarda le politiche sociali, «le Marche erano un modello nazionale nel sociale. Oggi non c’è più nulla: nessun convegno, nessuna progettazione, nessun investimento. Intanto le povertà aumentano, le dipendenze crescono, l’edilizia popolare è bloccata e vivere in città come Pesaro, Fano o Urbino è diventato proibitivo – per questo – servono politiche regionali sull’affitto, altrimenti allarghiamo solo il divario tra chi ha e chi non ha. Vogliamo una regione sicura, interconnessa, giusta. Una regione che non lasci indietro nessuno. E possiamo farlo solo se cambiamo rotta. Insieme, possiamo fare le Marche grandi».

Francesco Baldelli: «Nell’aria c’è odore di carrierismo e miseri secondi fini»
«Ricci oggi invoca un collegamento Urbino-Fabriano per intercettare la direttrice veloce verso Roma, compiacendosi della riapertura della linea Pergola-Fabriano, ottenuta – un piccolo dettaglio che trascura – solo grazie alla determinazione dalla Giunta Acquaroli. Ma dov’era quando nessuno nel suo partito mosse un dito per riattivarla a seguito della chiusura nel 2013? Una bella inversione a “U” rispetto a quanto dichiarava in termini sprezzanti, ancora nell’aprile del 2022, di non perdere tempo in “chiacchiere nostalgiche su treni che non torneranno mai più”. Invece i treni ritorneranno eccome, e questo grazie alla riattivazione turistica da noi voluta, una mossa che ha determinato la realizzazione di una serie di interventi tecnici e tecnologici per ammodernare la linea tra Pergola e Fabriano e propedeutica alla riapertura della linea a fini commerciali per il trasporto pubblico locale. Se da un lato il tardivo risveglio di Ricci parzialmente ci rincuora, dall’altro lato, continuiamo a sorridere per alcuni esilaranti “colpi di sonno” quelli del suo partito dimostratosi sempre ostile ai veri investimenti in grado di rilanciare i nostri territori interni anche con le infrastrutture ferroviarie», una delle stoccate in direzione Ricci e non solo, da parte dell’assessore regionale, Francesco Baldelli.
L’assessore ricorda che «la visione della Giunta Acquaroli sulle infrastrutture ferroviarie è già nero su bianco nel Piano strategico delle Infrastrutture Marche 2032 per connettere Urbino e i territori interni alla direttrice Roma-Ancona e all’Adriatica su Fano e Pesaro con la realizzazione di un vero e proprio anello ferroviario. Quindi, siamo contenti di questo risveglio ferroviario del Pd e logica conseguenza dovrà essere il loro voto unanime al Piano Infrastrutture Marche 2032 che tra poche settimane approderà nell’aula del Consiglio Regionale per l’approvazione finale. La provincia di Pesaro Urbino merita una costa finalmente collegata al resto del territorio, merita linee ferroviarie di Serie A, tra cui l’alta velocità ferroviaria a cui stiamo lavorando e non continuare a viaggiare sulle montagne russe sballottolata tra tardivi risvegli e ripetuti “colpi di sonno” di chi nel 2018 ha relegato le Marche tra le regioni europee “in transizione”, il fondo classifica dello sviluppo». In coda, la stoccata al vetriolo. «Altro che amore per le Marche, altro che primavera. Qui nell’aria c’è odore di carrierismo, ambizione personale e miseri secondi fini. Il solito Ricci, quello che usa cariche istituzionali per sé stesso. A Ricci delle Marche importa ben poco, l’importante è usare i marchigiani, come prima ha usato Pesaro e i pesaresi» conclude l’assessore Baldelli.