ANCONA – Utilizzo di strumenti di autodifesa e formazione degli agenti di Polizia Locale, oltre al sostegno sui tavoli nazionali della necessità di un equiparamento contrattuale con le forze dell’ordine. Sono questi i punti salienti della mozione approvata all’unanimità nella seduta consiliare di ieri, martedì 19 marzo.
Il documento, promosso dalla consigliera regionale Elena Leonardi (Fratelli d’Italia), nasce da un percorso avviato qualche mese fa dalla stessa consigliera, che, anche in passato, aveva seguito da vicino le problematiche della Polizia Locale come amministratore del Comune di Porto Recanati.
Dal suo insediamento all’assemblea legislativa, Leonardi aveva depositato una serie di emendamenti al Bilancio Regionale o alle sessioni di Assestamento proprio per chiedere più fondi dedicati alla formazione del Corpo. «Quando sono stata eletta in consiglio regionale il fondo era quasi azzerato – spiega – oggi ammonta ad oltre 40 mila euro e ora, grazie alla mozione, verrà raddoppiato».
«La Polizia Locale, rispetto al passato, si trova a dover fronteggiare situazioni rischiose», evidenzia la consigliera, come nel caso dei Tso (Trattamenti Sanitari Obbligatori), dei pattugliamenti anche notturni del territorio o della vigilanza prevista durante manifestazioni locali contro il terrorismo. Insomma una nuova operatività che secondo Leonardi pone l’accento sulla necessità di «garantire agli agenti una maggiore tutela e possibilità di auto difesa».
Un punto sul quale concorda anche il sindacato Ugl. «Siamo convinti che la formazione sia la medicina salvavita per gli operatori di Polizia Locale, perché il lavoro su strada espone al contatto diretto con il pericolo. Più formazione significa maggiore incolumità anche per i cittadini e non solo per gli operatori» spiega il coordinatore regionale Ugl, Vincenzo Marino.
Riguardo all’equiparazione con le altre forze dell’ordine, Marino spiega che «il contesto sociale nel quale operano gli agenti è mutato: non c’è più il vecchio vigile urbano, ma un operatore di polizia a tutti gli effetti. Sposando le istanze della Leonardi riteniamo necessario attribuire alla Polizia Locale una parificazione con le altre forze dell’ordine». Il coordinatore regionale di Ugl evidenzia anche il fatto che la normativa che disciplina la categoria è ferma al 1986.
«La problematica della sicurezza degli agenti di Polizia Locale è stata posta anche a livello nazionale – dichiara la consigliera Leonardi – tenendo conto di alcune particolari situazioni come il rischio sempre alto di attacchi terroristici, dell’innalzamento del livello della criminalità, di soggetti che necessitano di trattamenti sanitari obbligatori che spesso manifestano aggressività improvvise dovute ad alterazioni psichiche o sotto l’effetto di alcolici o sostanze stupefacenti, tanto che si è proceduto all’introduzione della sperimentazione del cosiddetto “Taser” anche per le polizie municipali, oltre che per le forze dell’ordine ad ordinamento nazionale. La mozione approvata, pertanto – conclude la Leonardi – impegna la giunta regionale ad assumere ogni opportuna iniziativa per una ancora più qualificata formazione dei corpi di polizia municipale al fine anche e soprattutto della autodifesa degli agenti stessi, impegno assunto così in aula dall’assessore al Bilancio con il raddoppio dei fondi specifici per la formazione».
La consigliera con la mozione ha ottenuto anche il sostegno nel perorare a livello nazionale la richiesta di maggiori garanzie nel riconoscimento dello status giuridico della Polizia Municipale così da offrire agli agenti maggiori tutele e garanzie.