ANCONA – Ventuno giorni di servizio per i poliziotti di quartiere. In tre settimane oltre 80 esercizi commerciali visitati e 7 istituti comprensivi raggiunti. L’assessore comunale alla sicurezza Stefano Foresi esprime soddisfazione per il servizio ripristinato dal Questore Cesare Capocasa.
Il bilancio
Non può che essere positivo il bilancio di questa primissima tranche di attività della pattuglia di poliziotti di prossimità. «Era un servizio che avevamo messo in campo quando io ero presidente della II° Circoscrizione – ricorda l’assessore Foresi – e sono grato all’attuale Questore per aver accettato di riproporre l’iniziativa. Il poliziotto di prossimità è una figura che non solo infonde sicurezza, ma instaura un rapporto umano con i cittadini». Si chiamano Mattia ed Eleonora i due poliziotti che ogni giorno attraversano le vie del centro città, e proprio col loro nome di battesimo ormai li chiamano tutti i residenti e i negozianti con cui si è stretta anche una certa confidenza. E nonostante i pochi giorni di attività, sono già stati effettuati diversi interventi ai danni di comportamenti poco consoni alla comune e civile convivenza nella comunità e soprattutto orientati a combattere il degrado. E’ questo, infatti, lo spirito del servizio che si può definire: tra la gente e per la gente.
Le scuole
Fondamentale anche il rapporto con le direzioni scolastiche degli istituti comprensivi che hanno ricevuto la visita del poliziotto di prossimità. Infatti la pattuglia si è subito presentata ai dirigenti del Novelli-Natalucci, Cittadella-Margherita Hack, Posatora, Piano e Archi, Grazie-Tavernelle, Pinocchio-Montesicuro, Quartieri Nuovi e Ancona Nord. Dagli incontri è emersa fin da subito grande collaborazione e molti spunti di approfondimento che saranno oggetto dei prossimi momenti di incontro nell’ambito delle iniziative di “Educazione alla Legalità”. All’interno di questi appuntamenti saranno toccati alcuni argomenti prioritari per le istituzioni scolastiche come il bullismo, il cyber bullismo, la lotta alle dipendenze e il rispetto verso le vittime vulnerabili. Dunque un percorso appena iniziato, ma che già sta dando i suoi frutti. E siamo solamente all’inizio.