ANCONA – Non sono soltanto coloro che elevano sanzioni o che alzano la paletta. Sono molto di più: essere poliziotti significa indossare una divisa anche quando quell’uniforme non la porti. Significa rischiare la propria vita per salvare quella degli altri e sorvegliare silenziosamente sulla città, persino quando è deserta. Le multe? Beh, quelle sono solo il lato repressivo del loro mestiere. Al centro dell’attività Polizia stradale ci sono soprattutto l’educazione e la prevenzione.
È per questo che il Compartimento della Polstrada di Ancona è sceso tra la gente. Impossibile non notare quelle pantere luccicanti della Stradale, in piazza Roma. Qui, dalle 16 di oggi (21 settembre) fino a sera, gli agenti hanno accolto centinaia di curiosi, parlando e spiegando, con chiarezza, i rischi – anche quelli più nascosti – della strada. Il motto dell’evento è «Safety Days – Stay alive and save lives» (letteralmente: Giorni sicuri – Resta in vita e salva vite).
L’iniziativa di oggi si inserisce nel percorso europeo dell’educazione stradale “Roadpol – European Roads Policing Network”, ma questo non è affatto l’unico progetto per la sensibilizzazione ai comportamenti corretti su strada: basti pensare al progetto Icaro, che da ormai 20 anni avvicina la Polizia alle scuole, per la crescita di cittadini consapevoli. Icaro, tra l’altro, non si è fermato neppure lo scorso anno, quando gli studenti italiani hanno fatto i conti con la didattica a distanza.
Venendo ai dati, le statistiche sugli incidenti, per quanto concerne la provincia di Ancona, sono in linea con lo standard nazionale: gennaio e febbraio, i mesi delle chiusure, hanno favorito un decisivo decremento degli eventi incidentali. Fino ad ora, se ne contano circa 300 (esclusi i centri abitati). Dei 300 eventi (non mortali), rispetto allo scorso anno, c’è un aumento di incidentalità dovuto allo stato di ebbrezza e un incremento di incidenti con lesioni gravi alle persone. Certo è che nel 2020 le chiusure da pandemia erano quasi totali e il traffico, inevitabilmente, ne ha risentito. Insomma, i numeri non destano preoccupazione anche grazie alla presenza della Polizia sulle strade.
Ad essere maggiormente attenzionate le arterie principali (come la Statale 16 e la 76), che gli agenti pattugliano spesso, anche con l’ausilio di telelaser ed etilometro. Sono questi gli strumenti che più hanno incuriosito la cittadinanza. Mezzi che fanno paura solo a chi non rispetta le regole, perché ritenuti in grado di offrire la prova incontrovertibile dell’abuso etilico o dell’eccesso di velocità.
Le cause più frequenti di incidenti? La velocità, la distrazione e la guida in stato di ebbrezza. Nel 2019, in Italia, i morti per incidenti stradali sono stati 3385. L’obiettivo è ridurre al minimo questi numeri. In queste ore, tanti i bambini e gli adolescenti che hanno chiesto un selfie sulla moto, alzando al cielo la paletta. Apprezzatissima la Bmw in dotazione alla Polstrada, ma anche il blindato della Questura e le Volanti. La disponibilità degli agenti a scattare selfie e foto non è passata inosservata alla cittadinanza, che ringrazia: «Così ci sentiamo più sicuri».