Ancona-Osimo

Vigili del fuoco in protesta a Roma. Luconi (Conapo): «Disparità di trattamento inaccettabile»

Le Fiamme Rosse doriche stanno manifestando, questa mattina (19 novembre), in piazza Montecitorio insieme ai colleghi di tutta Italia per chiedere pari trattamento retributivo, previdenziale e di carriera con gli altri Corpi dello Stato

ANCONA – Anche i Vigili del fuoco di Ancona stanno protestando oggi a Roma per chiedere pari trattamento retributivo, previdenziale e di carriera con gli altri corpi. L’iniziativa è del Conapo, il sindacato autonomo che da anni denuncia «l’inaccettabile condizione delle retribuzioni e delle pensioni dei Vigili del Fuoco i quali, come certificato dall’Istat, percepiscono mediamente 7 mila euro in meno l’anno rispetto alle Forze di Polizia, cui si aggiunge la mancanza dei peculiari istituti previdenziali che negli altri Corpi compensano operatività e specificità. Una retribuzione pro capite inferiore di circa il 20% rispetto ai pari grado della Polizia».

I Vigili del fuoco di Ancona, insieme ai colleghi di tutta Italia, sono a Roma per mostrare al governo Conte il loro malessere e chiedono ai responsabili dei partiti di maggioranza, Di Maio, Zingaretti e Renzi «il dovuto rispetto nella legge di bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento e lo stanziamento di risorse finanziarie per la creazione di un fondo economico – più volte promesso – dedicato specificatamente ad eliminare il divario esistente con gli altri Corpi dello Stato, operazione per la quale il Ministero dell’Interno ha calcolato che occorrono 216 milioni di euro all’anno».

«La vita che rischiamo ogni giorno non vale meno di quella degli appartenenti agli altri Corpi dello Stato – spiega Mirco Luconi , segretario provinciale del Conapo di Ancona – siamo impiegati nei servizi di pronto intervento dal giorno dell’assunzione sino al giorno della pensione, un servizio operativo che non ha eguali nello Stato, eppure siamo il Corpo più bistrattato, nonostante mettiamo costantemente a disposizione, come e più degli altri corpi, la nostra vita per la sicurezza dei cittadini».

Mirco Luconi, segretario provinciale del Conapo di Ancona

Per la manifestazione indetta dal Conapo, unitamente alle organizzazioni sindacali APVVF – SINDIR VVF e DIRSTAT VVF, stanno protestando a Roma, in piazza Montecitorio, i Vigili del fuoco provenienti da tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ma è presente anche una delegazione della Slovenia. Anche sul fronte delle carriere i pompieri reclamano rispetto: «Alle Forze Armate e di Polizia tra il governo precedente e questo hanno stanziato circa 180 milioni di euro e nulla per noi. Possibile che il Ministro dell’Interno non vada in Consiglio dei Ministri a chiedere pari trattamento per i Vigili del fuoco?». Anche qui per il sindacato servirebbero «altri 15 milioni all’anno per essere trattati come la Polizia di Stato che appartiene al medesimo Ministero dell’Interno.»

«È una disparità di trattamento incomprensibile – aggiunge Mirco Luconi – ingiusta oltre che inaccettabile. Per questo motivo oggi, anche i vigili del fuoco di Ancona stanno facendo sentire la propria voce innanzi la Camera dei Deputati. I politici si ricordano di noi solo durante le emergenze o ai nostri funerali, per sfruttare la nostra popolarità, ma ci dimenticano sistematicamente quando chiediamo di darci la stessa dignità retributiva e pensionistica degli altri corpi e continuano a trattarci come un corpo di serie B. Ora nella legge di bilancio è il momento di dimostrare rispetto ai Vigili del Fuoco. Rivolgiamo un appello al Premier Conte, al Ministro dell’Interno Lamorgese e al Ministro dell’Economia Gualtieri, ma anche a tutti i politici di maggioranza e opposizione, perché i vigili del fuoco e la sicurezza sono di tutti e necessitano di impegni concreti e bipartisan». Il sindacato Conapo chiede anche che «i parlamentari anconetani prendano posizione al Senato e alla Camera per assicurare in questa legge di bilancio il dovuto rispetto per i Vigili del fuoco. Non chiediamo privilegi, ma solo uguale trattamento».